Il sottoscritto Carlo De Marchi
evidenziato lo stato di stallo in cui negli ultimi tempi si è venuto a trovare il progetto “Fano, Città dei Bambini”, che pire nei primi anni aveva caratterizzato molto positivamente la crescita culturale dell’intera città, con particolare ma non esclusivo riferimento alle sue più giovani generazioni
osservato che opportunamente il Comune di Fano ha comunque investito in questo progetto mezzi e risorse, adibendo uno specifico Ufficio alla realizzazione dell’iniziativa, dando alla stessa una giusta continuità nel tempo
ritenuto però che occorra un salto di qualità rappresentato dall’apertura a forme di solidarietà verso i bambini dei paesi più poveri, promuovendo ad esmpio le cosidette “adozioni a distanza”, che permettono a bambini di altri Paesi del Mondo – altrimenti costretti ad una vita di stenti – di nutrirsi, curarsi, studiare, giocare, in una parola: crescere, senza per questo abbandonare il proprio paese, ma anzi potendone un domani – da persone adulte – diventare artefici dello sviluppo locale
rilevato che tale iniziativa di solidarietà potrebbe avvenire in collaborazione con le Associazioni “Centro-Scuola don Paolo Tonucci” e “Chiama L’Africa” di Fano, che operano i stretto collegamento di solidarietà con la città di Camaçari in Brasile, dove per anni ha operato il nostro concittadino don Paolo Tonucci, e con le attività in Africa della Comunità Papa Giovanni XXIII di don Oreste Benzi
osservato che la realizzazione di tale iniziativa rappresenterebbe una grande crescita umana e civile per i nostri bambini e bambine, specie se adeguatamente supportati dalle Scuole di appartenenza (come perlatro sempre avvenuto in occasione delle proposte di “Fano, città dei bambini”), rappresentando anche una proposta in controtendenza rispetto a quelle di una società consumista e senza valori quale l’attuale
richiamata la positiva esperienza rappresentata dal Progetto “Ali di libertà” e dall’attività del Centro di ricerca e mediazione culturale (CREMI), volto a favorire la reale integrazione di bambini stranieri ormai residenti nel nostro Comune e bambini italiani e realizzato in collaborazione con la Regione Marche
evidenziato che è opportuno sviluppare – sempre nell’ambito del progetto “Fano, città dei bambini” ed in parallelo con la proposta sopra evidenziata – ulteriori processi di integrazione e conoscenza con i bambini provenienti da altri Paesi, che oramai sono presenti in numero significativo nelle Scuole di Fano
osservato che tale iniziativa dovrebbe prevedere in particolare la valorizzazione delle diverse culture di provenienza dei bambini sopra ricordati, per favorire un reale processo di integrazione tra le giovani generazioni (e non piuttosto una mera omologazione dei bambini provenienti da altri paesi), ferma restando l’opportunità di fare conoscere anche le tradizioni tipiche della nostra Città (su tutte, date l’età di riferimento, il Carnevale)
precisato che tale iniziativa potrebbe essere proposta anche agli altri comuni dell’Ambito territoriale, in occasione dell’imminente programmazione del Piano di Zona triennale 2005-2007
interpella il Sindaco per conoscere:
– quale intendimento abbia rispetto al fatto di proporre al progetto “Fano, città dei bambini” di aprirsi decisamente alla solidarietà in particolare tramite “adozioni a distanza”, che possano avere come riferimento le associazioni “Centro scuola don Paolo Tonucci” e “Chiama l’Africa” di Fano
– se sia disponibile – in caso di risposta positiva – a farsi promotore di allargare il progetto anche agli altri comuni dell’Ambito territoriale, in occasione della prossima programmazione del Piano di Zona 2005-2007, utilizzando in tal caso anche altri canali di “gemellaggio” a distanza, come ad esempio la “Città dei ragazzi” gestita in Etiopia dal missionario di Orciano, Padre Renato Saudelli
– se intenda, in parallelo, sviluppare un reale processo di integrazione tra bambini italiani e bambini provenienti da alti paesi, che frequentano le scuole di Fano, anche dando opportuna prosecuzione al progetto “Ali di libertà” e all’attività del Centro di Ricerca e Mediazione culturale (CREMI).
Il sottoscritto dichiara peraltro la piena disponibilità dell’Associazione Bene Comune da lui rappresentata a collaborare – in modo assolutamente gratuito – ai progetti suddetti, mettendo a disposizione le numerose esperienze maturate in decenni di volontariato con cittadini provenienti dall’estero e i contatti di solidarietà attivi con il Brasile e l’Etiopia.
Carlo De MArchi
consigliere Bene Comune
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