PREMESSO
– che con delibera n. 123 del 19/4/2004 il consiglio comunale aveva approvato gli indirizzi per la costituzione di una società unica per la gestione dei servizi pubblici per la Provincia di Pesaro e Urbino;
– Che in detta delibera erano state definite le seguenti opzioni strategiche:
Per quanto riguarda la gestione dei rifiuti, la nuova società dovrà porre come prioritario l’obiettivo dell’aumento della raccolta differenziata, raggiungendo e mantenendo almeno la percentuale del 50% entro 5 anni dalla sua costituzione.
Le discariche prese a carico dovranno essere gestite non col criterio del massimo profitto ma con l’obiettivo della maggiore durata. In tali discariche dovrà essere attivato il recupero e l’utilizzo a fini energetici del biogas. Per quanto riguarda il servizio del gas, dovranno essere attivate politiche di risparmio energetico tendendo alla riduzione dei consumi e degli sprechi, anche se tale politica fosse in contrasto con l’obiettivo del massimo profitto.
I cittadini dovranno essere informati sulle tecniche e gli interventi di risparmio energetico nonché sui relativi contributi europei, statali, regionali, provinciali e comunali a favore di chi mette in atto tali interventi. Inoltre la società dovrà svolgere funzioni di Emergy Service Company a favore sia di Enti pubblici che di privati cittadini, al fine di gestire il sistema energetico di edifici pubblici e privati.
Per quanto riguarda il servizio idrico la politica di gestione dovrà essere analoga a quella relativa al gas.
– Che nella medesima delibera era stato stabilito una “maggioranza del capitale sociale detenuto dagli enti locali della Provincia di Pesaro e Urbino non inferiore al 76% risultante dall’aggregazione di Aspes Multiservizi spa, Aset spa e Megas e di conseguenza autorizzare l’avvio delle procedure in tal senso, tramite la predisposizione degli atti da sottoporre all’approvazione dei consigli comunali dei comuni coinvolti” e di “DEMANDARE l’attività di presidio delle operazioni tese alla definizione e all’attuazione del progetto ad un gruppo di lavoro formato dai rappresentanti designati dai singoli Enti, il cui documento finale dovrà essere approvato dai Consigli Comunali dei Comuni coinvolti”;
CONSTATATO
– Che nell’accordo firmato lo scorso 15 febbraio tra HERA, provincia di Pesaro e Urbino e Sindaci delle città di Pesaro, Fano e Urbino non è stato rispettato in nulla l’atto di indirizzo approvato dal Comune di Fano;
– Che tale accordo affronta le problematiche solo da un punto di vista economico senza definire le scelte strategiche della multiservizi;
– Che ciò rischia di causare gravi conseguenze nella gestione dell’acqua e dell’energia, che non sono merci ma beni comuni dell’umanità, e gravi squilibri ambientali nella gestione dei rifiuti, trattati come affare economico e non come gestione del territorio;
– Che l’impegno firmato dal Sindaco Aguzzi (punto 6) contiene una clausola esclusiva tra i firmatari impedendo per 12 mesi di intraprendere iniziative con soggetti terzi, per esempio Gorgovivo, il che lega inutilmente le mani del Comune senza alcun vantaggio per esso;
– Che nell’accordo firmato vi è una “clausola di riservatezza e confidenzialità (punto 5)” del tutto contraria ai criteri di partecipazione e trasparenza che dovrebbero guidare ogni atto amministrativo, come ribadito recentissimamente dalla legge n. 15 del 11/2/2005;
IMPEGNA
Il Sindaco a rivedere profondamente la posizione del Comune di Fano riportandola nell’alveo degli indirizzi approvati con la delibera dell’aprile 2004 sopra citata.
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