Di recente la lista Bene Comune è stata, ingiustamente, attaccata sul modo di porsi di fronte all’iter di approvazione del nuovo PRG della città di Fano.
Ci è stato rimproverato di avere un atteggiamento pretestuoso, ossia di contrapposizione strumentale, aprioristica e destinata solo a fare ostruzionismo. Ci è stato rimproverato di essere contrari allo sviluppo, e di avere un atteggiamento troppo conservativo del territorio a scapito del progresso. E infine ci è stato detto che, in fin dei conti, l’ammontare dei metri cubi di nuove edificazioni previsti da questo nuovo piano regolatore non è poi di molto inferiore a quello che prevedeva la proposta di Prg preparato dalla Giunta Carnaroli e revocato da questa amministrazione, e che quindi è ingiusto parlare di “grande colata di cemento” (Intervento del consigliere Del Vecchio (Udc) nel Consiglio Comunale del 22 novembre).
Respingo decisamente queste osservazioni ai mittenti. In primo luogo perché gli emendamenti presentati hanno avuto sempre e solo come unico filo conduttore “la vivibilità” della nostra città, il rispetto per le persone che vi abitano già, ed il tentativo di prevenire futuri disagi sociali. E’ nostra intenzione ricondurre gli interventi abitativi, ma anche quelli commerciali, artigianali, industriali, direzionali, ecc. al disegno di una città che abbia una identità, che abbia un disegno armonico, che sia riconosciuta per la possibilità di far convivere serenamente le vecchie con le nuove generazioni, quelli che verranno, ed in particolare gli immigrati stranieri, con che già ci abitano da anni. Questo comporta immaginare luoghi e spazi adeguati, preoccuparsi della viabilità, preoccuparsi degli spazi pubblici come di quelli privati, dare una indicazione architettonica precisa, e non semplicemente “ammucchiare” disordinatamente nuove realtà per riempire i “buchi” non ancora costruiti.
In secondo luogo perché i nostri emendamenti tendevano a salvaguardare ed anzi a potenziare gli spazi verdi, le piste ciclabili, i parcheggi pubblici e privati, e chiedere una qualità edilizia che preservasse alcuni beni importanti, quali l’acqua, l’energia, ed altri elementi naturali. Emendamenti quindi destinati a favorire interventi in bioedilizia, con l’obiettivo di salvaguardare la nostra salute. Questo non ci sembra essere contro lo sviluppo o il progresso. Lo dimostra il fatto che tante altre città siano già andate in questa direzione, e che il valore economico delle case costruite con tali tecniche tutelino patrimonialmente di più i loro proprietari.
Infine non ci interessa affatto che il nuovo Prg voglia costruire di più, uguale o di meno, rispetto a quello predisposto dalla giunta precedente. Costruisce troppo e male, e basta. Noi nella vecchia giunta non ci eravamo, ci siamo presentati alle elezioni da soli perché non ci piaceva come era stata governata in passato questa città. In questi anni abbiamo dimostrato di non avere posizioni precostituite da “minoranza”, perché abbiamo fatto battaglie sia contro il centro-sinistra (in provincia) che contro il centro-destra, così come abbiamo fatto proposte e condiviso percorsi sia con uno schieramento che con l’altro. Anche se per la verità la maggior parte delle volte ci siamo trovati soli. Noi abbiamo la speranza di voler dimostrare che è possibile fare politica nell’interesse disinteressato della collettività, tutelando il territorio, ma soprattutto i diritti delle persone.
Gabriele Darpetti
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