L’ASSESSORE UGUCCIONI NON SA CONCERTARE
Gestire i servizi sociali è un compito delicatissimo, perché occorre saper rispondere ai bisogni di persone e famiglie in condizioni di disagio, che spesso non si conoscono realmente per quello che sono, e occorre saper interpretare le tendenze ed i bisogni futuri.
I servizi sociali sono per un Comune uno dei compiti fondamentali, oltre a quello di regolatore urbanistico e di gestore dei servizi anagrafici ed elettorali.
Sui servizi sociali, sulla loro qualità, si gioca la percezione dei cittadini rispetto alla vivibilità di una città e della coesione sociale complessiva di un territorio.
Occuparsi dei servizi sociali, significa infatti occuparsi delle nuove povertà, di tutte le situazioni di fragilità sociali, di accoglienza degli immigrati e della loro integrazione, di collaborazione e sinergie con la sanità, di prevenzione del disagio giovanile, dell’assistenza alle persone anziane, di adeguate politiche di sostegno alla famiglia, ecc.
Per gestirli al meglio la cosa più importante da fare è un’opera di costante e paziente consultazione con tutto il mondo dell’associazionismo e della cooperazione sociale, nonché di tutti gli altri componenti del Terzo Settore. Sono costoro, infatti, che quotidianamente operando sul campo del disagio ne conoscono i problemi e le probabili evoluzioni, e sono questi soggetti che già interpretando un modello di welfare in cui la sussidiarietà è una componente essenziale, possono costituire un supporto fondamentale per gli Enti Locali.
Dopo due anni e mezzo dal suo insediamento, si può tranquillamente concludere che l’Assessore Uguccioni non sembra si sia mosso seguendo quest’ottica.
Il settore sociale è in assoluto il settore più ricco di associazioni di impegno attivo e concreto e rendere operativa una Consulta del Terzo Settore sarebbe la cosa più semplice, per concertare, in un periodo di crisi di risorse finanziarie, quali siano le priorità per la città di Fano, e quali siano le modalità operative più funzionali ad ottimizzare le risorse esistenti.
Prima di distruggere ciò che ha funzionato ed andare avanti a testa bassa, seguendo le sue personali convinzioni, e sprecando risorse in strumenti inefficaci (vedi la Fondazione Anziani Sereni), l’assessore Uguccioni dovrebbe avere il buon senso di valorizzare un tessuto di associazioni e di cooperazione sociale tra i più attivi, e che altri Comuni ci invidiano. Fra l’altro, in campagna elettorale, la consultazione permanente dell’associazionismo locale era stato indicato dal sindaco come uno specifico obiettivo. Quindi accanto alla Consulta Economica è ora di rilanciare la Consulta del Volontariato e del Terzo Settore.
Premesso che il compito di un assessore alle politiche sociali non è quello di mettere tutte le energie e risorse per fare quello che lui, ed i suoi più stretti collaboratori, riescono a realizzare con le proprie forze, ma è quello di saper interpretare i bisogni del territorio, indicare delle linee di azione, individuare le priorità, valorizzare i soggetti già attivi, ascoltando e co-progettando con loro la città di domani. Ed è proprio in questo che l’assessore ci ha deluso: nella sua capacità di confronto e di ascolto.
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