Nell’ultimo consiglio comunale si è deciso che, anziché introdurre semafori a chiamata per i pedoni, nelle rotatorie più pericolose, verranno realizzati dei sottopassi pedonali.
Mi sembra francamente una presa in giro, per due motivi:
1 – per la loro realizzazione potrebbero essere necessari anche due o tre anni, senza contare che nelle due zone più a rischio, ossia nelle rotatoria di Porta Maggiore e in quella di Porta Cavour, per poter realizzare dei sottopassi con scivoli adeguati per portatori di handicap e carrozzine per bambini non ci sono spazi insufficienti (a meno di volerli fare con pericolose barriere architettoniche);
2 – i semafori ci sono già, e in essi sono stati installati dei bottoni con una scritta gialla sovrastante che dice “chiamata per attraversamento pedonale”. Sarebbe quindi semplicissimo tecnicamente realizzare un intervento che metta in sicurezza i pedoni (che attraverserebbero ad ondate quando scatta il loro semaforo, e non con la continuità di oggi) e renderebbe più scorrevole il traffico delle auto.
La proposta di Alessandro Federici della lista La Tua Fano mi era sembrata molto ragionevole, perché risolveva un problema reale in pochissimo tempo e con un costo sicuramente molto inferiore alla soluzione dei sottopassi.
Quanto alla dichiarazione dell’assessore Gabbianelli che ha detto che “non si sono mai visti dei semafori nelle rotatorie” posso dire per esperienza personale che ho visto con i miei occhi semafori in alcune rotatorie in Francia la scorsa estate. E non solo semafori pedonali, ma addirittura semafori che regolano il passaggio dei veicoli in quelle rotatorie dove il flusso delle auto non proviene omogeneamente da tutti i lati, proprio come sono le rotatorie di Porta Maggiore e di Porta Cavour.
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