Non disponibili per il Partito Democratico

Bene Comune non ha mai dato la propria disponibilità per la nascita del PD

In questi giorni Bene Comune è stata tirata in ballo nel percorso di costituzione del Partito Democratico. Ci teniamo a precisare che non si è ancora sviluppato un ampio dibattito interno tale da farci assumere una decisione ufficiale, ma allo stato attuale non abbiamo certamente dato la nostra disponibilità a questo percorso per diversi motivi. Il primo motivo è che una lista civica “vera” come la nostra non entra in un partito. Significherebbe rinnegare il motivo stesso della sua esistenza, ossia la constatazione di come oggi non sia possibile dare un contributo reale di cambiamento della politica “dentro” ai partiti, specie per persone che non hanno esperienza politica e che finirebbero per essere “stritolati” dai meccanismi di potere degli attuali partiti. Pertanto, si potrà eventualmente parlare di adesioni di singoli componenti, ma mai di confluenza totale di Bene Comune nel PD. Il secondo motivo è che, al di à dei proclami ufficiali, questo nuovo partito contiene ancora apparentemente tutti i vizi dei partiti (Ds e Margherita) che lo promuovono.
Oggi la politica ha bisogno di ben altro. Ha bisogno di partiti che ripartono dal territorio, che abbiano cioè una struttura federale in cui il livello superiore (ad esempio il regionale rispetto al provinciale) non ha potere e non può imporre nulla al livello inferiore, ma ha solo un compito di coordinamento e di scambio di informazioni. Ha bisogno di partiti che vogliono che le città ritornino ad essere il fulcro di una buona politica, per recuperare la partecipazione attiva della gente alle scelte quotidiane, ma anche per impostare i grandi sogni per il futuro.
La politica ha bisogno di partiti capaci di un serio ricambio della classe dirigente, con meccanismi in cui ogni cittadino si senta chiamato ad offrire, per un periodo limitato ed a rotazione, un servizio politico per il proprio Paese. La politica ha bisogno di partiti che sappiano creare gli opportuni antidoti alla eccessiva personalizzazione nella presenza dentro le Istituzioni, come quella che oggi hanno i Sindaci ed i Governatori delle Regioni, e che sappiano stigmatizzare quei partiti che nascono proprio su progetti personali. Una recente esortazione di Ucchielli dice “il Partito Democratico” dovrà essere un grande partito di massa e dovrà vedere la partecipazione di migliaia di iscritti, di simpatizzanti, di persone che vogliono riprendere in mano la passione, la voglia, il primato della politica, rispetto alla vecchia politica”. Ma su quali elementi Ucchielli basa le sue affermazioni, e come può essere credibile uno come lui che si candida a guidare questo nuovo partito “rispetto alla vecchia politica”?
Una qualche utilità questo nuovo Partito Democratico potrebbe averla se imposta le sue caratteristiche veramente sulla parola “democratico”, ossia se tenterà di avvicinare e coinvolgere tutti quei soggetti della società civile che a vario modo fanno politica oggi in Italia, e che costituirebbero una linfa vitale per il rilancio di una credibilità della stessa politica. Ma non sembra essere lo spirito con cui sta facendo le sue prime mosse questo futuro Partito Democratico: prima si riuniscono i due soci fondatori, definiscono gli organigrammi, e dopo (forse) tenteranno di chiamare i movimenti ed i soggetti della società civile attivi politicamente. Già nella fondazione dei DS (che era l’Unione di quattro formazioni politiche) e della Margherita c’erano stati ampli proclami, ed addirittura la definizione di quote percentuali, sulla apertura alla società civile, alle associazioni, ai movimenti. Ma in realtà non se ne è fatto nulla. Allora, se questo processo di apertura, non è successo già dentro questi due partiti, perché adesso dovrebbe succedere dentro il Partito Democratico, visto che a guidarlo saranno le stesse persone che fino ad ora hanno guidato DS e Margherita? Io credo che non ci siano i veri presupposti, ossia le reali e sincere aperture (non quelle di facciata) perché questo processo di coinvolgimento della società civile avvenga in concreto.


Commenti

Una risposta a “Non disponibili per il Partito Democratico”

  1. Avatar paola bernardi
    paola bernardi

    L’organismo che dovrebbe portare all’assemblea costituente del PD doveva essere composto di 30 membri. Ne sono sbucati 45. Serve altro per capire la sconvolgente novità di fronte a cui ci troviamo? E’ proprio vero, che nonostante i proclami, ci prendono per scemi….

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