In questi giorni, grazie al “polverone” sollevato da Beppe Grillo, si sta parlando molto di liste civiche, sia a proposito che a sproposito.
Ritengo che noi di Bene Comune, che siamo una lista civica nata nel marzo 2004 e che ci siamo già cimentati in una competizione elettorale nella nostra città, raccogliendo il 6,5% dei consensi, possiamo dire a buon diritto la nostra opinione in merito.
L’ingresso nell’agone politico di altre liste civiche è il benvenuto. Più aumentano le persone che si interessano alla politica e meglio è in quanto ciò fa aumentare la possibilità di un ricambio della classe dirigente, e nel contempo rafforza il tessuto democratico che oggi rischia una pericolosa involuzione, condizionato com’è dalle oligarchie di partito che utilizzano la televisione come loro tribuna esclusiva a scapito della partecipazione popolare e della necessaria interattività del confronto democratico.
D’altra parte queste nuove liste che si affacceranno alla politica attiva sui propri territori, non sono le prime e non saranno le ultime. Nelle Marche, ad esempio ci sono liste civiche (vedi Solidarietà Popolare a Castelfidardo, Voce alla Città a Tolentino, L’Alveare ad Ascoli Piceno, Società Civile a Fabriano solo per citarne alcune) che si presentano da due legislature, ed in alcuni casi concorrono al Governo della città. Ma se non vogliamo andare tanto lontano nella nostra provincia possiamo citare la lista Il Ponte di Fermignano, e Liberi per Pesaro. Alcune di questa liste, fra l’altro, hanno costituito coordinamenti regionali e nazionali, ed uno di questi coordinamenti denominato Governo Civico (a cui partecipa anche Bene Comune) si è anche presentato alle ultime elezioni regionali del 2005.
Ovviamente Beppe Grillo ed i suoi amici dovranno dimostrare capacità nel trasformare in proposte politiche quelle che fino ad ora sono state proteste nei confronti di un sistema politico divenuto insopportabile, e dovranno mostrasi capaci di trasformare le idee in proposte politiche attuabili.
E ciò non è affatto facile né scontato. Abbiamo già visto in passato come alcuni movimenti di protesta non abbiano poi saputo trovare il trait d’union necessario per proporre progetti, idee, soluzioni per i problemi del nostro Paese. Se non ci saranno dei valori fondativi forti, degli ideali democratici autentici, una visione del futuro positiva e carica di speranza per il destino di uomini e donne, non sarà possibile garantire per queste liste civiche un impegno concreto e continuativo nel tempo.
Noi ci auguriamo, inoltre, che la purezza e la buona fede dello spirito innovativo di Grillo e dei suoi meet-up non siano fagocitati e strumentalizzati da personaggi politici che vorrebbero cogliere questa occasione per riciclarsi, rifarsi una verginità politica, rilanciare la propria immagine. Se vorranno essere vere liste civiche dovranno darsi delle regole chiare, trasparenti, ma anche rigorose, riguardo le persone che ne potranno fare parte.
Esse dovranno essere una occasione reale di rimettere al centro dell’azione politica il cittadino, di ridare realmente voce alle tante persone che finora non hanno potuto esprimere la loro opinione. Dovranno essere quindi aggregazioni di cittadini e cittadine i cui contenuti e progetti dovrebbero essere identificati come prioritari rispetto alle collocazioni politiche, in cui la trasparenza degli interessi rappresentati sia chiara e la partecipazione di tutti sia effettiva.
Noi di Bene Comune siamo nati perché convinti che la politica deve tornare ad essere intesa come un impegno concreto a favore della gente, come un servizio ed una passione per il destino dell’uomo, e pertanto deve avere una visione del futuro ancorata a valori universali (che per noi sono quelli cristiani), ma contemporaneamente deve agire con coerenza e pragmatismo nel presente, sforzandosi di mediare coerentemente tali valori nel vivo delle situazioni quotidiane. Abbiamo scritto queste cose in tempi non sospetti (in un libro edito nel 2005) e ci stiamo impegnando con pazienza e dedizione ormai da oltre tre anni. Alle ultime elezioni comunali abbiamo presentato, in qualità di candidati, 30 persone (uomini e donne) che non avevano mai partecipato attivamente alla politica e men che meno avuto ruoli istituzionali. Ma non tutte le liste civiche hanno queste caratteristiche.
Se le liste che nasceranno saranno coerenti con la vera mentalità civica che, di norma, è estranea ai dogmatismi e alle chiusure, ma anche alle scelte astratte e all’accanimento ideologico (di qualsiasi tipo) e si concretizza anche nello stringere alleanze con le forze politiche tradizionali (nessuno da solo può pensare di essere autosufficiente in politica) sulla base della condivisione di principi e programmi, allora potranno dare un utile ed interessante contributo al Paese.
Lascia un commento