Se dovessimo cercare la parola più gettonata dai Sindaci italiani negli ultimi mesi, troveremmo con ogni probabilità la parola : SICUREZZA.
E’ noto il dibattito parlamentare sui cosiddetti “Sindaci-sceriffo”, sulla opportunità o meno cioè di assegnare ai primi cittadini dei Comuni anche compiti di ordine pubblico. Una richiesta che ha visto in prima fila anche Sindaci appartenenti a forze politiche di centro-sinistra, come Cofferrati di Bologna o Dominici di Firenze (oltretutto Presidente dell’ANCI a livello nazionale), per fare qualche nome tra i più significativi.
Anche il comune di Fano si è segnalato negli ultimi mesi per una discutibile ordinanza in cui ha fatto divieto di utilizzo dei giardini pubblici ai “senza tetto”: Che nel frattempo a Trieste morivano per strada in seguito alle prime bore invernali…
Nel pensiero comune( e del Comune) dunque la SICUREZZA non fa certo rima con ACCOGLIENZA.
E’ prevalente piuttosto la paura del diverso, dello straniero. Che va possibilmente allontano, comunque tenuto da una parte per evitare pericoli. Non capendo che questi atteggiamenti, oltre a non rispettare la persona che c’è nell’altro, ne fanno salire la rabbia, il disagio, l’esasperazione e, dunque, il rischio personale e sociale.
Noi crediamo invece che ACCOGLIENZA e SICUREZZA vadano a braccetto. Intendiamoci : un’accoglienza seria, motivata ma anche strutturata con regole ben precise. Da rispettare perchè nessuno ha il dritto di invadere la libertà altrui o di spadroneggiare : né nella propria Città, ne è in quella che lo ospita.
Ma una Città solidale, forte di un tessuto sociale vero, fatto di relazioni autentiche tra le persone e di servizi che agiscano per il bene di tutti (dei bambini, degli adolescenti, dei giovani, delle persone adulte con fragilità, della persone disabili, delle persone anziane, italiani o stranieri che siano, cittadini tutti con uguali diritti e uguali doveri), una Città così può accogliere senza problemi anche alcune situazioni di fragilità più forte e strutturata, sostenendole senza dover avere paura.
Sogniamo? No, crediamo che un’Amministrazione Comunale che ponga al centro del suo interesse politico l’Uomo e attorno a questo centro faccia convergere tutte le sue scelte amministrative (urbanistiche in primis, ma anche di bilancio, di servizi, di opere pubbliche), possa – certo un po’ alla volta, certo non da sola ma con l’aiuto di tutte le componenti della Città – possa con coraggio e lungimiranza guidare un’ evoluzione di questo tipo.
L’Uomo, la Vita al centro; il resto ne conseguirà…
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