Discussione all delibera sulla Fondazione Fano Solidale

Questa sera si è discusso in Consiglio Comunale una delibera che definiva le caretteristiche ed il regoalmento dell Fondazione Fano Solidale, non posso negare che c’è stat un pò di bagarre poichè la nostra posizione è certamente decisamente contraria, ma le nostre argomentazioni sono state apostrofate dall?assessore De Vecchio solo attraverso un rinfaccio che “ormai siamo schierati con i …comunisti. Che dire…??! riporto di seguito il testo dell’intervento che ho fatto in consiglio.

E’ di questi giorni la notizia delle dimissioni del Prof. Bonetti della Fondazione Teatro, ma questa Giunta sulle Fondazioni ha dato il via ad una ampia sperimentazione che va dal Teatro al Sociale, ma con quali scopi, con quale mission?
L’esperienza delle fondazioni net settore sociale mutuata delle Fondazioni di Comunità della Lombardia e del Veneto: in questi territori il sistema del
privato e del pubblico hanno dato vita a delle ONLUS (riconosciute tali dall’Agenzia delle Entrate ai sensi del Decreto legislativo 460/97 Riordino della disciplina tributaria degli enti non commerciali e delle organizzazioni non lucrative di utility sociale) nelle quali far convergere un processo di responsabilità –sociale tale da costituire un patrimonio da mettere a disposizione dal sistema di Welfare locale.
In Lombardia la CARIPLO ha costituito il patrimonio di partenza subordinando I’avvio della fondazione ella raccolta di fondi pubblici e privati tali da moltiplicare la cifra resa disponibile dalla Fondazione Bancaria. Il processo di costituzione è stato ampiamente partecipato, quindi condiviso da imprese for profit, Enti Locali, soggetti del privato sociale. La mission principale è il found rasing per sostenere progetti presentati da organizzazioni dal terzo settore. Nel Veneto, dove per altro è forte la culture della responsabilità sociale d’Impresa, il percorso è stato simile.
Naturalmente il riconoscimento di Onlus ai sensi del D.L. 460/97 è condizione che gli statuti rispettino a pieno la normativa e non vedano la preminenza di un soggetto pubblico nella gestione e quindi nella riserva della nomina di amministratori della Fondazione stessa, altrimenti non è più una fondazione di Comunità , ma un Ente Strumentale del Comune, ¬Proprio per questo la prima Fondazione Anziani Sereni che ha operato per poco tempo fino alle dimissioni del Presidente e di tutto il Consiglio di Amministrazione, aveva avuto il diniego della Agenzia delle Entrate al riconoscimento di ONLUS, Fondazione che ha chiuso I’attività per motivazioni mai chiarite, tanto che nessuno ha portato all’attenzione della città una seria valutazione di quello che aveva funzionato o non aveva funzionato di questa -sperimentazione.
Chiusa la Fondazione Anziani sereni (ma molti anziani a Fano sono poco sereni visto lo stato dei servizi alla persona, ma non solo a Fano), senza nessuna fase di approfondimento si matte mano a crearne un’altra nuova che cambia –statuto e nome dal cilindro della Giunta dopo una contrattazione tra un partito politico l’UDC, la segreteria Provinciale di questo _partito, dimissioni dell’Assessore e rimpasto di Giunta, si riparte: stessa procedure di costituzione di una Fondazione non _partecipata che nasce dalla volontà dell’Amministrazione Comunale con la Presidenza affidata all’Assessore Uquccioni che lascia al suo posto al consigliere Del Vecchio e riesce a farsi dare “un tesoretto” di 500,000 euro da portare in dote alla Fondazione per iniziare questa che può essere definita “la gestione creativa della finanza no profit”, copiando male quello che viene fatto seriamente in altri territori, con la velleità di gestire risorse pubbliche come Ente Strumentale e quindi di disporre di decidere della distribuzione, “in forma di prestito agevolato o a tasso 0” tanto da sembrare la pubblicità delle offerte dei grandi supermercati. Volete e sistemare la vostra associazione, volete costruire una casa famiglia, vi presto i soldi ma me li restituite in 10 o 20 anni, questo quello the viene proposto: una Banca Etica del Comune di Fano.
Ma il nuovo statuto e la richiesta di riconoscimento di onlus da parte dell’Agenzia delle Entrate, sembra che proprio in questi giorni I’Agenzia delle Entrate abbia nuovamente respinto l’istanza.
Se questo fosse vero, tutto I’impianto della Fondazione cadrebbe miseramente, perché una Fondazione voluta dal Comune con soldi del suo bilancio, controllata dal Comune, mai otterrà il riconoscimento di ONLUS e quindi tutto il lavoro di found rasing sarebbe compromesso, perché alla base di una Fondazione di Comunità c’e la necessità di raccogliere fondi e avere le agevolazioni fiscali previste dalla legge e soprattutto dare I’opportunità al donatore di scaricare parte o il tutto di quanto dona dal suo imponibile irpef. La gestione fortemente accentrata e fortemente voluta dall’Amministrazione Comunale Fanese si rivolta contro la necessità di creare un sistema di sussidiarietà pubblico-privato, rimane quindi la “furbata” di una politica di basso profilo” che vuole gestire finanziamenti pubblici per cercare consensi e fare clientelismo di “piccolo cabotaggio”
Non si può scimiottare”quello che viene- fatto altrove copiandolo anche male.
Se la Fondazione è un Ente Strumentale del Comune, come si colloca rispetto alle attività di competenza Assessorile? Prende una parte delle attività, gestisce dei servizi direttamente, gli affida. a terzi con quali procedure, come ne risponde al Comune? Se gestisce delle attività con quale personale? Come sono separati i compiti tra la parte politica e la parte tecnica nella gestione?
Ma sembrerebbe, almeno in questa fase, che la parte politica faccia confusione e svolga in maniera impropria sia la parte di indirizzo programmatorio che di gestione operativa.
La giustificazione di creare un Ente Strumentale potrebbe essere dovuto dalla contingenza di una città dove il disagio è fortemente aumentato e I’Assessorato vive una grande criticità quotidiana basata su una emergenza non più governabile?
Quindi l’operazione Fondazione ha significato una “fuga” in avanti cercando una soluzione innovativa nella gestione liberandosi delle difficoltà della macchina amministrativa che non riesce a reggere il peso della domanda pressante di risposte a bisogni a cui non si potrà mai dare una risposta adeguata. Ma allora lo si ammetta e si discuta, si concerti con passaggi partecipati con le parti sociali (terzo settore, società civile, organizzazioni sindacali ecc…) e infine si portino le proposta nell’organo deputato alle scelte importanti e strategiche: il Consiglio Comunale.
La creazione di una muova Fondazione a cui si è cambiata l’etichetta da Anziani Sereni a Fano Solidale è stata una operazione ben riuscita di un partito l’UDC che ha ricavato la “visibilità”, come ormai si usa definire le “poltroncine negli enti” per due anzichè per uno.
La scelta di togliere 500.000 euro dal capitolo investimenti da destinare al “tesoretto” delta Fondazione da consegnare al neo Presidente e state mal digerita dalla maggioranza che governa la città, ma per tenere unita la compagine di giunta era il prezzo da pagare.
Gli Amministratori Fanesi hanno copiato, in questo caso bene, da quello che accade ogni giorno al governo centrale.


Commenti

Una risposta a “Discussione all delibera sulla Fondazione Fano Solidale”

  1. Avatar Celestino
    Celestino

    Se si cerca di imitare quello che di positivo esiste già in altre regioni del nord e a Fano non esiste… mi sembra un idea interessante e innovativa in alcuni aspetti, che, forse con qualche miglioramento, può essere incoraggiata e seguita con minor pregiudizio.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *