Sul recente incremento delle tariffe dell’acqua.

La recente delibera dell’ATOO e la decisione di Aguzzi di adeguarsi all’invito di Ucchielli riducendo la percentuale di incremento della tariffa sull’acqua nel 2008 (da 4,4% a 3,7%), previo differimento di un anno di investimenti già programmati per il 2008, consentono qualche riflessione e confronto tra Aset e Marche Multiservizi.
Io sostengo l’utilità di una gestione pubblica dell’acqua.
Credo però che un servizio pubblico come quello dell’acqua, tramite una gestione trasparente ed efficiente volta alla tutela qualitativa e quantitativa della risorsa, debba puntare ad una politica tariffaria che non è quella oggi attuata da entrambe le società.
Penso ad un quantitativo minimo gratuito pari al minimo vitale, tariffe progressive per evitare gli sprechi, ed infine, per perseguire la tutela sociale, fasce tariffarie corrette in base alla numerosità dei componenti l’utenza-famiglia.
La realtà è ben diversa, questi aspetti non sono presenti. Inoltre Fano ha tuttora la tariffa più alta in provincia e tra le più alte a livello nazionale. Cose che Bene Comune dice da tempo. Ma perché questo accade? Perché ci sono elevati canoni che Aset – di fatto obbligata dall’ente proprietario – paga al comune; la necessità di raggiungere il pareggio obbliga l’Aset a coprire i maggiori costi aumentando le bollette dei cittadini.
Quale politica degli utili viene perseguita? Ad un primo esame Aset punta al pareggio d’esercizio mentre l’utile è l’obiettivo dichiarato della spa Marche Multiservizi. In realtà non c’è differenza tra le due strategie. Diversa solo la forma, ma non la sostanza.
Marche Multiservizi punta al conseguimento degli utili da destinare ai comuni proprietari ed al suo socio di riferimento (Hera) cercando di ridurre le royalties che paga ai comuni.
Siccome Aset deve perseguire il pareggio d’esercizio il comune di Fano punta ad aumentarsi le royalties, cioè i canoni. I canoni vengono aumentati per semplice esigenze di bilancio del comune di Fano, in maniera da evitare aumenti di tasse ai cittadini (vedi gli ultimi esercizi) con acquiescenza dell’azienda di servizi ed anche profili di legittimità.
La conseguenza è che i canoni pagati da Aset ai comuni propietari per acqua e rifiuti raggiungono il 20% degli introiti complessivi di Aset. Ben ampi sarebbero pertanto i margini per una diversa politica tariffaria degna di una gestione pubblica. Assistiamo invece da parte di Aguzzi ad una lieve riduzione dell’incremento tariffario, pari ad una riduzione di 3 euro a famiglia con il differimento di alcuni investimenti già programmati per il 2008.
Da rimarcare infine l’aspetto propagandistico dei 20 mila euro di fondo di solidarietà per le persone insolventi. Era una decisione già pubblicizzata l’anno passato ma, per quello che ci risulta, poi non resa operativa. Se non è così si dica con trasparenza il loro utilizzo (n.di persone beneficiarie e somme erogate).

Paolo Tamburini
Presidente
Lista Bene Comune


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