Considerato che:
– la campagna ”Imbrocchiamola” è stata lanciata un anno fa dal mensile “Altreconomia” per portare sulle tavole degli esercizi pubblici brocche di vetro anziché le bottiglie di plastica e che vi hanno aderito quasi 600 esercizi,
– l’acqua del rubinetto “chiederla al ristoratore è un diritto”,
– Nei nostri ristoranti ottenere che il cameriere ti porti al tavolo l’acqua del rubinetto non è impresa da poco,
– C’è necessità di sensibilizzare i cittadini all’uso dell’acqua del rubinetto che è “buona, controllata, comoda (arriva a casa) e poco costosa”,
– Ogni amministrazione locale deve sentire questo impegno come centrale nella propria attività amministrativa,
– Il vademecum pubblicato sul sito della campagna dice : “Ogni esercizio commerciale in cui si somministrano alimenti deve disporre di acqua potabile (legge 283/1962, regolamento comunitario 852/2004)” e ancora si legge: “Non esiste alcun obbligo di legge a vendere acqua minerale in bottiglia”,
– E visto che il cliente ha sempre ragione: “Nessun esercizio può rifiutare l’acqua del rubinetto, anche se si po’ discutere se tale servizio debba essere pagato oppure no perché incluso nel coperto”.
In considerazione di tutto ciò si impegna il Sindaco e la giunta
a promuovere, all’inizio della stagione turistica, anche con la collaborazione delle associazioni del Turismo, del settore della ristorazione, e del commercio, la promozione anche nella nostra città di questa campagna, che caratterizzerebbe il nostro territorio non solo per una iniziativa altamente civile, che è quella di promuovere l’uso dell’acqua pubblica, ma anche per quella di operare concretamente per la riduzione di una grossa fetta di rifiuti.
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