Il 24 luglio 2008 l’assemblea dei soci di Aset, costituita dal comune di Fano ed altri comuni proprietari, ha approvato una modifica statutaria per gestire in house i servizi pubblici locali.
Bene Comune giudica questa modifica opportuna ma soprattutto dovuta, indispensabile, in base alla legislazione oggi vigente.
Il nostro Candidato Sindaco, Carlo De Marchi, l’ha definita una vittoria di Bene Comune in quanto avevamo prefigurato questa strada, unica possibile per non privatizzare i servizi pubblici locali.
Non sappiamo in futuro quale sarà la regolamentazione. E’ infatti oggi in discussione in Parlamento, ad opera dell’attuale governo, la riforma dei servizi pubblici locali.
Quindi oggi applaudiamo questa scelta e, dall’opposizione, incoraggiamo questa amministrazione ad andare avanti.
Abbiamo però l’obbligo di sottolineare i limiti e gli errori compiuti nel recente passato.
Dopo il no alla fusione infatti abbiamo visto una giunta statica senza un obiettivo strategico per i servizi locali: gestione in piena autonomia? accordi produttivi con altre aziende? ridisegno organizzativo di Aset holding ed Aset? gestione in house?
Vi è stata in particolare un’inerzia di questa giunta nel realizzare la gestione in house.
Una gestione decisa dallo stesso consiglio comunale (delibera n.328 del 15.12.2006 che dava mandato alla giunta comunale di attuale il controllo analogo entro il 31.3.2007) e richiesta dall’AATO (assemblea consortile del 18.12.2007 sulla continuità delle gestioni esistenti) che ha condizionato la regolarità dell’affidamento del servizio idrico a questa modifica statutaria.
E’ stata infine richiesta dall’ispettore Bardani a seguito della verifica amministrativo-contabile del giugno 2007.
Cosa chiede Bene Comune al Sindaco Aguzzi?
Che il comune non faccia una operazione di facciata ma, come richiesto dalla normativa, eserciti su Aset un “controllo analogo” a quello che il comune esercita sui propri servizi.
Il comune deve poter svolgere infatti su Aset le funzioni di indirizzo indicando gli obiettivi dell’attività e dettando le direttive generali per raggiungerli (pensiamo alla raccolta differenziata, alla gestione della discarica, alle tariffe sull’acqua). Deve infine esercitare il controllo gestionale e finanziario sull’efficienza e sull’economicità del servizio.
Se questo avverrà Bene Comune sarà conseguente in Consiglio comunale al momento dell’approvazione di queste modifiche.
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