Bene Comune ribadisce la sua indisponibilità a far parte di una “ammucchiata” indistinta che ha come unico obiettivo abbattere il nemico, e che per ottenere questo obiettivo accantona tutti i valori che dovrebbero contraddistinguere un buon progetto politico.
Non è infatti chiara la visione di città che si prefigge la coalizione che sostiene Valentini, visto che su alcun temi dai diversi partiti che la compongono vengono proposte molto diverse. Non è neanche ancora chiaro chi farà parte di questa “santa alleanza” e quali siano le qualità morali delle persone che la dovranno rappresentare, per non parlare dei tanti trasformismi che la contraddistinguono. Non sono trasparenti i metodi per la selezione della classe dirigente, così come non lo sono mai stati quelli che hanno portato all’individuazione di Federico Valentini quale candidato a sindaco. Per noi di Bene Comune, la coerenza tra ciò che si afferma e ciò che si pratica è ancora una virtù, così come sono importanti le storie personali dei politici che propongono certi temi, e che la loro vita o il loro impegno professionale non possono contraddire.
Noi siamo ancora convinti che una buona pratica politica deve cominciare dal metodo, e proprio il metodo di lavoro che sta alla base della coalizione di centro-sinistra non è affatto nuovo, ma che appartiene anzi al vecchio modo di far politica. Valentini non ha proprio niente di nuovo, e la sua storia politica, se solo fosse maggiormente conosciuta, sarebbe lì a dimostrarlo. Anche a Fano sarà, purtroppo, una lotta tra due caste politiche: il Pdl più Aguzzi da una parte, e il PD più i cespugli che gli ruotano intorno, dall’altra. Bene Comune vuole continuare a testimoniare che un’altra politica è possibile, e non si farà certo intimorire da minacce più o meno velate di “irresponsabilità” perché riteniamo che la libertà di portare avanti le proprie idee non possa essere barattata con nessun compromesso.
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