Quando le diceva Pinocchio, gli cresceva il naso. Chissà cosa crescerà adesso all’Assessore Del Vecchio, che nella conferenza-stampa di pochi giorni fa ha dichiarato,semplicemente e gravemente, il falso. Dichiarando che nel recente dibattito organizzato dallo staff del Sindaco Aguzzi sullo stato dei servizi sociali a Fano si è evidenziata spaccatura in Bene Comune fra chi, sulle questioni sociali, si ritrova sulle posizioni di Cardelli (per cui,sempre secondo del Vecchio, a Fano va tutto bene, mentre proprio Cardelli sia nell’incontro sopra ricordato sia quindici giorni prima nell’incontro del Forum Sociale dei DS, aveva evidenziato la abissale differenza tra l’avanzato sistema di protezione sociale presente a Pesaro e il sistema retrogrado e solo assistenzialista di Fano) e chi si riconosce invece in quelle di Benini, profondamente critico -questa volta Del Vecchio ci ha azzeccato- sulla gestione dei servizi sociali da parte dell’attuale Amministrazione Comunale.
Il fatto è che – piaccia o meno all’Assessore Del Vecchio – la posizione di Bene Comune sull’operato di questa Giunta in ordine al sociale è molto netto: un fallimento. Nell’incontro organizzato dallo staff del Sindaco sulla situazione del sociale a Fano la posizione di Bene Comune, emersa dagli interventi di Cardelli e di Benini, essendo De Marchi impossibilitato ad intervenire per un’emergenza in Ospedale, ha fatto notare che a Pesaro negli ultimi venticinque anni le politiche sociali sono state al centro dell’azione amministrativa, tanto che gli Assessori Secchiaroli prima e Savelli ora hanno avuto ciascuno dieci anni per svolgere il loro buon lavoro, intervallati da un Assessore “tecnico” (e dunque preparato) quale Drago.
A Fano invece, nello stesso periodo nessun assessore è stato in carica più di 4 anni e, salvo pochissime eccezioni, le politiche sociali sono rimaste al margine dell’azione amministrativa.
Con l’attuale Giunta, poi, si è avuto un vero e proprio salto di qualità, ma all’indietro: due assessori in 5 anni, pezzi di servizi sociali sottratti all’azione dell’assessore per confluire in una confusa e per ora inutile Fondazione Fano Solidale, spezzettamento del Settore dei Servizi Sociali una cui parte è finita a S. Orso, incapacità di guidare l’Ambito Sociale, che è tornato sotto la guida di Fano solo per la forte azione politica di Bene Comune, in tempi in cui la Giunta comunale stava a guardare senza preoccuparsene.
Se poi guardiamo alle cose concrete fatte o non fatte, il bilancio è ancor più magro: chiusura di un servizio essenziale come il Peter Pan, rivolto ai bambini della fascia delle elementari, nessun nuovo centro o servizio per adolescenti o per i giovani, nessuna struttura o servizio per immigrati, praticamente niente sulla questione dell’abbattimento delle barriere architettoniche. Quanto alle persone disabili e agli anziani, solo spostamenti di servizi già in essere.
La verità è che in questa città se non fosse per le Fondazioni e le associazioni di volontariato, il sociale sarebbe in gravissima difficoltà. Questa Giunta ha poi ideato un piano regolatore che non solo non ha previsto proposte e soluzioni per le tante questioni sociali in essere (la casa a prezzi sociali, condomini sociali per anziani, spazi di aggregazione, verde pubblico ecc.) ma con i suoi 30 mila abitanti in più ha posto le premesse per gravissime carenze di scuole, asili, strade, spazi sociali.
Questa è l’unica e chiara posizione di Bene Comune su come è stata trattata la questione sociale a Fano da questa Giunta: se ne faccia una ragione, assessore Del Vecchio. E non dica più bugie….
Corrado Cardelli e Luciano Benini
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