L’intervento del segretario cittadino del PD Francesco Torriani in risposta ad una nota di Gabriele Darpetti di Bene Comune merita un pacato chiarimento, che riporti a un civile confronto politico, evitando di scadere reciprocamente in accuse di carattere personale.
Giusto per rinfrescare la memoria, sarà bene ricordare che nell’aprile del 2007 il segretario provinciale degli allora DS, oggi PD, Matteo Ricci, incontrando Bene Comune in occasione dell’avvio delle consultazioni in vista delle elezioni comunali a Fano del 2009, ebbe a dire che per riconquistare Fano occorreva un serio passo indietro dei partiti che avevano la responsabilità principale di quella sconfitta elettorale, in particolare DS e Margherita. Per riconquistare Fano, aggiungeva Ricci, occorreva cercare soprattutto in Bene Comune, e nelle altre forze politiche e sociali della società civile, i possibili candidati a Sindaco, concordando assieme le caratteristiche di tali candidati, le regole e il programma. Ricci concludeva il suo apprezzabile intervento impegnandosi a convocare il centro sinistra e Bene Comune a settembre, per confrontare programmi e regole di individuazione del candidato.
Purtroppo queste promesse sono state completamente disattese al punto che Ricci, senza alcuna consultazione, invece che convocare il tavolo di lavoro dichiarava pubblicamente che si sarebbero tenute le primarie. Primarie imposte a Fano, ma non replicate successivamente a livello provinciale, dove Ricci stesso è oggi il candidato unico per tutta la coalizione del centro-sinistra. Due pesi e due misure. Di lì a poco Federico Valentini si candidava alle primarie di Fano e subito quasi tutti i principali esponenti del PD gli dichiaravano l’appoggio. È del tutto evidente che questo comportamento non poteva certo trovare l’apprezzamento di Bene Comune. Con senso di responsabilità abbiamo voluto verificare se si potevano riscontrare le condizioni per una partecipazione di Bene Comune nel costruendo schieramento di centro-sinistra. Gli organi cittadini del PD erano ancora in fase di costituzione e questo ha complicato il confronto.
A nulla sono valse estenuanti riunioni per concordare il programma e le regole di individuazione dei candidati, visto che comunque il PD aveva già deciso tutto. Non vi erano margini per modificare regole decise all’interno di un partito, valide per esso, ma che però non si potevano imporre a partiti a cui si proponeva di entrare in coalizione.
Dopo che il PD decise univocamente le primarie di partito, e non di coalizione, anche Bene Comune il 31 maggio scorso prese la sua decisione definitiva individuando all’unanimità in Carlo De Marchi il proprio candidato Sindaco e decidendo di non aggregarsi alla coalizione di centro-sinistra. Una scelta serena, da sottoporre al verdetto degli elettori, sovrano e definitivo. Una scelta, ribadita fortemente il 19-20 settembre nella festa di Bene Comune a Tre Ponti, che chiediamo sia rispettata e non messa più in discussione dagli altri partiti.
Ci hanno stupito e contrariato pertanto i comunicati di Fano Futura prima e Torriani poi che lanciavano inviti a Bene Comune ad apparentarsi come se la nostra scelta politica non fosse stata fatta. Ci siamo domandati il perché di tali inviti senza una proposta politica che li accompagnava, ma solo con moniti di “irresponsabilità” di favorire la vittoria del centro-destra. Era un modo per metterci in difficoltà agli occhi della cittadinanza? Oppure un tentativo di mettere le mani avanti in caso di esito negativo della competizione elettorale? Quale è stata dunque la loro reale motivazione?
Invitiamo il centro sinistra a focalizzarsi sulla proposta, sulle cose da fare e sull’idea di città, continuando su alcune novità positive emerse negli ultimi mesi: rinnovamento della classe dirigente, attivazione di strumenti di partecipazione dei cittadini, volontà di rilanciare la città e, da ultimo l’attenzione principale posta domenica da Valentini sulle politiche sociali.
Tutto superato dunque? No. A nostro avviso rimane ancora poca chiarezza sui contenuti programmatici quali la posizione sulla privatizzazione dei beni pubblici quali acqua, gas e rifiuti, (in consiglio comunale proprio mercoledì scorso il PD non ha sostenuto la gestione in house, quindi pubblica, dei servizi pubblici locali), manca un opposizione frontale e dura sull’indecente PRG della giunta-Aguzzi, un chiaro impegno su piste ciclabili, barriere architettoniche, parco urbano e aeroporto, ambiente. Ci suscita poi perplessità il tentativo di coinvolgere comunque altre forze politiche senza valutare la coerenza dei programmi e delle persone (la recente, fallimentare esperienza nazionale di allearsi con i radicali dovrebbe pure aver insegnato qualcosa), la tiepida opposizione in Consiglio comunale, il mantenimento di posizioni di potere nella gestione della sanità, non ultima la scarsa considerazione per l’autonomia di una forza politica come Bene Comune.
I cittadini di Fano meritano le migliori proposte che la politica può fare localmente, proposte in positivo, non le lotte tra partiti. Pertanto noi chiediamo una campagna elettorale corretta nei nostri confronti in tutte le sedi pubbliche: stampa, radio, TV, assemblee dei cittadini. Noi ci impegniamo a fare altrettanto verso gli altri due schieramenti.
IL DIRETTIVO
Bene Comune.
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