Le ultime scelte dell’assessore alle politiche giovanili, Mirco Carloni, non sono le scelte di un assessore ma di un politico in piena campagna elettorale. Allora adesso capisco perché non c’è iniziativa che lui faccia che non porti tanta, tanta visibilità. Capisco perché le attività dell’assessorato sono sempre feste, festini o inaugurazioni, perché chiuderà un servizio valutato positivamente dai cittadini fanesi per poterne ri-inaugurare un altro di fatto identico (anzi, probabilmente più impreparato visto che la gara sarà su base d’asta) proprio a maggio, in piena campagna elettorale. Pensate quanti titoli e telecamere per questa inaugurazione. Capisco anche perchè è sceso ‘così in basso’ da chiedersi chi era il responsabile della pastorale giovanile (nominato dal vescovo più di un anno fa e mai interpellato dall’assessore) finalmente per fare qualcosa insieme per i giovani di Fano…si, …finalmente … un bel dibattito su facebook! Ma lo sa l’assessore che non è un circolo del tempo libero l’assessorato? Lo sa che ci sono tanti temi più rilevanti sui quali potrebbe confrontarsi con i giovani ed aiutarli a viverci in questa città? Perché non parliamo dei posti di lavoro che non ha contribuito a creare, delle agevolazioni per giovani sugli affitti o sui mutui che non ha sollecitato, dei progetti di sensibilizzazione alla multiculturalità che non ha mai minimamente considerato (prima di abbozzare qualcosa solo adesso per fini elettorali e comunque in maniera totalmente autoreferenziale), dei premi per le eccellenze scientifiche e culturali da non lasciar emigrare, della vivibilità della Fano dei prossimi 30 anni, delle risorse economiche, patrimoniali e naturali che non sta preservano per il nostro futuro, del sostegno alle situazioni specifiche di disagio giovanile, delle iniziative di supporto all’evoluzione della persona verso il mondo del lavoro, le responsabità e i ritmi familiari, la partecipazione alla costruzione della società e della città? No, parliamo di facebook, un tema sul quale nè lui nè alcun comune ha competenza ma che in questo momento è molto, molto di tendenza tra noi giovani. E poi, visto che nell’ambiente delle parrocchie non ha poi così tanta visibilità, usiamo la buona fede e disponibilità di un giovane don per avere un pubblico ‘nuovo’… insomma, se non fosse che poi compare il suo nome, l’invito a vedere l’elenco dei partecipanti sembrerebbe venire direttamente dalla diocesi. Ma non è così. L’organizzatore è l’assessore. Che è arrivato ad usare anche i ‘canali parrocchiali’ (oltre al suo ruolo istituzionale) per costruire il consenso più vasto possibile. Una scelta, in piena campagna elettorale, sicuramente ben calcolata dall’assessore, che forse sarebbe più adeguato chiamare ‘assessore al consenso giovanile’… Ma noi, i giovani che vivono a Fano la vita vera, ci stiamo?
Roberta Ansuini, Lista Civica Bene Comune
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