Il tema della casa ci sembra uno dei temi portanti e simbolici, se si vuol affrontare il tema della famiglia nella sua globalità. La casa, infatti è il primo problema che ogni famiglia deve risolvere. Il Comune su questo tema può fare tantissimo, perché le politiche urbanistiche sono uno dei suoi compiti principali. Può fare politiche di previsione e sostegno concreto ad aree peep (per l’edilizia economica e popolare), può fare una politica di case in affitto a canoni concordati. Fare una politica per la famiglia non vuol dire occuparsi solo delle situazioni di disagio o di povertà, ma prevedere soluzioni ai problemi che devono essere affrontati da ogni tipo di famiglia e in ogni tipo di condizione.
La famiglia è soggetto centrale in ogni processo di sviluppo umano. Essa crea coesione sociale e va tutelata senza alcuna discriminazione. La famiglia è da considerarsi non solo oggetto di tutela e assistenza dei propri componenti ma anche soggetto di auto-tutela e auto-promozione. Non possono essere scaricate o delegate alla sola istituzione familiare questioni cruciali quali la denatalità, la difficoltà a trovare una casa a prezzi accessibili, la difficoltà dei giovani ad uscire dalla famiglia d’origine, la disoccupazione femminile, il mancato riequilibrio del lavoro di cura tra i coniugi, i bisogni di assistenza per i familiari non auto-sufficienti, i nuclei familiari formati da anziani soli, il rischio povertà, le famiglie immigrate. Le politiche di welfare devono lavorare in difesa di questo principio, sostenendo e promuovendo concretamente la famiglia. Questo sarà uno dei primi impegni di Bene Comune, qualora fosse chiamata al governo della città alle prossime elezioni amministrative.
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