Nel leggere l’intervento dell’assessore Mirco Carloni sulla chiusura dell’Informagiovani per un attimo (ma solo per un attimo) ci si sono aperti gli occhi e ci è apparso tutto chiaro. Ci è comparso davanti il cappello azzurro e la lunga barba di Mago Merlino intento ad intonare un suo personalissimo Igitus Figitus: un pizzico di dimensione europea, una spalmata di intercultura, miscelato con un po’ di aggregazione e il gioco è fatto. Scompare l’Informagiovani e compare la luccicante Agenzia dei giovani.
Istintivamente diffidiamo dei branchi di parole buoniste e fumose. Soprattutto se esternate a ridosso delle elezioni. Per quale motivo tutta questa fretta? Sarebbe stato più logico lasciare il compito di una nuova agenzia alla nuova giunta e non lasciargli in eredità un’enigmatica incognita. Per quale motivo, poi, non portare la questione in consiglio comunale? Anche se non fosse tenuto a farlo, sarebbe comunque buon costume da parte di un assessore informare preventivamente l’assemblea e aprire una discussione senza attendere le interrogazioni dei consiglieri De Marchi e Minardi per dare una risposta come avverrà domani durante il Consiglio comunale. Soprattutto se la chiusura riguarda un servizio che è in funzione da 17 anni.
Ma veniamo alla decisione in sé. Chiudere l’Informagiovani per “creare uno spazio di aggregazione in cui organizzare concretamente il confronto e lo scambio tra culture” e “per passare dallo sportello informativo finora esistente, ad un luogo di progettazione, di aggregazione e progettualità, il tutto in una dimensione europea, di intercultura” è una corbelleria. L’intercultura è una cosa estremamente seria. E le cose serie hanno il terribile difetto di richiedere un progetto valido, chiaro e trasparente. “Un luogo di progettazione e progettualità” è il suo opposto: l’essenza della confusione. Se il buongiorno si vede dal mattino…
Seconda considerazione: un ufficio solitamente si chiude perché è inefficiente. Se invece lo si vuole migliorare lo si potenzia, non lo si rifà da capo. Si investe sugli operatori che già ci sono e che hanno accumulato una certa esperienza e semmai se ne affiancano altri con competenze specifiche per ampliare la gamma dei servizi. L’Informagiovani non è neanche un’esclusiva del nostro territorio, ma una rete di servizi a livello nazionale che si trova in diverse città (alcune informazioni si possono trovare sul sito www.informagiovani.it). Se dunque l’assessore ritiene di chiudere l’Informagiovani e di sostituirlo con un altro organismo significa che considera il servizio fornito in questi anni altamente deficitario: lo dica a chiare lettere e spieghi i motivi. Lasciasse stare gli altri convegni ne indicesse uno sulle cose che lo riguardano (così dovrebbe essere) e ci riguardano da vicino. I dati che abbiamo in realtà fotografano un’altra situazione: migliaia di giovani che hanno usufruito proficuamente di questo servizio in questi anni per ricevere indicazioni sul lavoro, sul tempo libero, sui viaggi, sulla cultura, sull’università, sulle possibilità nel mondo del volontariato. Se l’assessore ne ha altri sarebbe così gentile da comunicarceli? Non ci dispiacerebbe neanche che il vice sindaco Falcioni uscisse da un incomprensibile mutismo e prendesse una qualche posizione, ricordandogli che fu proprio lui ad aprire l’Informagiovani, merito che gli riconosciamo con piacere.
Per ora rimaniamo convinti che l’Informagiovani sia stato tra i pochi spazi istituzionali veramente impegnati nel dare strumenti di emancipazione ed autonomia alle nuove generazioni, testimone di una gioventù capace di responsabilizzarsi e di agire nella società per rinnovarla, contrariamente a quanto pensano di lei certi politici che la reputano interessata solo ad aggregarsi e a divertirsi. Sosteniamo perciò la raccolta firme che gli operatori stanno portando avanti contro la chiusura del servizio(per contribuire ci si può recare alla loro sede negli orari di apertura e firmare)
Non pretendiamo la luna. Ma che un assessore sia chiaro questo sì! Perché altrimenti le possibilità sono due. O si nasconde un inghippo per fare fessi i cittadini (in questo caso i giovani, che tutto sommato basta imbonire con qualche piedigrotta ogni tanto per tenerli buoni mentre intanto si tagliano i servizi) o li si disprezza a tal punto da non ritenere di dover loro alcuna spiegazione. Nessuna delle due mi pare particolarmente encomiabile. Ma ancora voglio sperare che l’assessore sia stato suo malgrado solamente sbadato. Si è semplicemente dimenticato di informare i cittadini del motivo della chiusura di un servizio tanto importante, di aprire un dibattito in consiglio comunale delle proprie azioni e che tra tre mesi ci sono le elezioni cittadine. Cose che capitano…ma a cui per fortuna si può ancora rimediare.
I giovani di Bene Comune
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