Periodicamente, ad ogni appuntamento elettorale di Fano e Mondolfo, si riparla di referendum a Marotta. Tante maggioranze e altrettante opposizioni, di tutti i colori e di tutti i partiti, si sono avvicendate in questi decenni e la “Berlino dell’Adriatico” (come si leggeva negli anni 70 sui depliant turistici) continua ad essere divisa tra tre amministrazioni (ricordiamo la parte a monte dell’autostrada che ricade sotto S.Costanzo).
Curiosa storia quella di Marotta: divisa per amministrazione, divisa per diocesi (Fano e Senigallia), divisa per elettorato (da sempre Marotta di Fano serbatoio di voti per la sinistra, mentre a Marotta di Mondolfo alle ultime elezioni ha vinto il centro destra);l’opposizione a Mondolfo che indica la parte di Fano come modello da seguire per sviluppo e investimenti (ad esempio via Ferrari), un comitato che da decenni , con esiti alterni, propone il “trasferimento” da Fano a Mondolfo, un altro comitato di Mondolfo “centro” che non vuole l’unificazione temendo di perdere risorse importanti.
E puntualmente, nell’imminenza delle elezioni comunali di Fano, si moltiplicano le richieste e gli ordini del giorno nelle assisi comunali per richiedere il referendum;anzi si propone anche di inglobarla in un comune frutto dell’unione dei comuni di Mondolfo, Monteprzio, Mondavio;San Costanzo
Su queste proposte Bene Comune chiede chiarezza, informazione e unità di intenti.
Innanzitutto sul referendum.
Quali sono i nuovi confini proposti dai promotori?
Fino a Via Tre Pini?Via Collodi? E se così fosse spostare i confine di un paio di chilometri a nord risolverebbe d’incanto i problemi?
Oppure fino a Rio Crinaccio comprendendo così anche Ponte Sasso (e ben sappiamo quanto i pontesassesi non siano favorevoli a “passare” sotto Mondolfo)?
Quali i criteri per definire appunto i nuovi confini? Quali cittadini parteciperebbero al referendum? Quale il quorum necessario? Quali modalità per coinvolgere abitanti, associazioni, mondo imprenditoriale interessati dal potenziale cambiamento?
Al di là di confini e diverse amministrazioni, Marotta ha bisogno di un progetto, di un sogno, di un ideale di città confrontato, condiviso e coordinato: piani regolatori più a misura d’uomo e meno di cemento, politiche sociali e giovanili (accoglienza dei numerosi immigrati, sostegno alle famiglie pesantemente coinvolte nella crisi occupazionale, punti di aggregazione per giovani e anziani, nuovi asili), collegamenti con Fano e Mondolfo, attività culturali (biblioteca di quartiere.ludoteca).
Bene Comune per questo si vuole confrontare con quanti vogliono costruire e condividere questo progetto.
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