Da oggi è chiuso l’Informagiovani di Fano.
Non è stata considerata la raccolta firme avviata in queste ultime settimane.
E’ stata bocciata dal consiglio comunale la mozione preparata dal nostro consigliere De Marchi e dal consigliere Minardi e firmata anche da Mascarin, Seri e Stefanelli per concedere una proroga fino all’insediamento della nuova amministrazione.
Non ascoltato il nostro appello che come giovani di “Bene Comune” e “Fano a 5 stelle” abbiamo denunciato come mossa inappropriata, irresponsabile e sospetta nella conferenza stampa di Lunedì 30 marzo.
Riportiamo qui sotto il materiale preparato da noi giovani di Bene Comune e Fano a 5 stelle per la conferenza stampa.
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Come giovani fanesi, che partecipano e si impegnano nelle liste civiche ‘Bene Comune’ e ‘Fano a 5 stelle’, alla vigilia della chiusura dell’Informagiovani programmata dall’assessore Carloni e a poche ore dalla discussione in consiglio della mozione presentata dal nostro consigliere Carlo De Marchi assieme ai consiglieri Renato Claudio Minardi, Luca Stefanelli, Massimo Seri e Samuele Mascarin vogliamo portare il nostro contributo nella “resistenza” a questa mossa che giudichiamo inappropriata, irresponsabile e sospetta.
1: UNA MOSSA INAPPROPRIATA: L’Informagiovani è un servizio da non perdere
1a. L’accesso all’informazione non è scontato, soprattutto per le fasce deboli
L’assessore ha dichiarato: “La verità è che negli ultimi vent’anni l’Informagiovani non ha seguito i cambiamenti che ci sono stati nella società. Oggi con il sistema rete di Internet davvero è ridicolo pensare che qualcuno vada ad uno sportello a chiedere le informazioni”.
Anzitutto, forse si dimentica che non tutti hanno garantito un accesso alle informazioni attraverso la rete, soprattutto non lo hanno i soggetti appartenenti alle fasce più deboli, ad esempio gli immigrati che l’assessore si propone di tutelare.
Sottolineiamo inoltre che le linee guida per questo servizio – ritenute inadeguate e sorpassate dall’assessore – sono state definite con bando del 2007 (cioè nemmeno due anni fa) dai servizi dipendenti dall’assessore (vd. bando di gara, “descrizione del servizio” p.to II.5)
1b. Non solo informazione: il plus valore degli operatori che ti accompagnano nell’orientamento
E’ ancora più sorprendente che l’assessore non sappia che il ruolo degli Informagiovani non è solo fornire informazioni ma soprattutto (vd. bando di gara, “descrizione del servizio” p.to II.5) “sostenere la cittadinanza attiva favorendo l’associazionismo giovanile; promuovere la fruizione delle risorse territoriali tramite un’appropriata mappatura della realtà associativa e delle sue proposte; supportare gli studenti e le loro famiglie nella definizione attiva dei propri progetti formativi e lavorativi; promuovere e favorire la conoscenza e la fruizione delle iniziative e dei servizi per i giovani promossi dall’amministrazione comunale e dalle altre diverse realtà territoriali.” Senza dimenticare che l’Informagiovani ha sempre equilibrato lo sguardo cittadino con uno europeo, recependo quanto la prospettiva comunitaria offre per una completa formazione di un giovane.
Ci meravigliano dunque le considerazioni fatte dall’assessore che sono sostanzialmente false. Accusa l’Informagiovani di non andare sul territorio. Falso: con il progetto Bussola gli operatori dell’Informagiovani hanno incontrato 800 alunni delle scuole medie di Fano attraverso un percorso orientativo biennale e instaurando una rete di fiducia con le scuole duratura nel tempo.
Accusa l’Informagiovani di non essere attento ai problemi dell’intercultura. Falso: l’utenza di cittadini immigrati che usufruiscono dell’Informagiovani è tutt’altro che trascurabile (attorno al 23%). Inoltre sottolineiamo che l’intercultura ha bisogno di un progetto serio, elaborato insieme ai servizi educativi, ai servizi sociali e all’assessorato alla cultura. Un’agenzia dei giovani non è adeguata a promuovere l’intercultura se non è inserita in un contesto che oggi a Fano è pressoché assente. Per questo abbiamo fondati motivi per ritenere l’improvvisa sensibilità interculturale l’ennesimo buon proposito da riesumare per la campagna elettorale.
Afferma di voler sostituire l’Informagiovani con qualcosa di “aggregativo”. Ma gli Informagiovani nascono per promuovere l’orientamento e favorire l’associazionismo giovanile: le due cose non sono in contrasto ma in simbiosi in quanto proprio partendo da percorsi di discernimento e valorizzazione delle risorse di un giovane, cioè da percorsi di orientamento, è favorita la individuazione di possibilità aggregative più confacenti alle sue caratteristiche . Il servizio Informagiovani potrebbe quindi facilmente essere potenziato in questo senso, senza bisogno di chiuderlo.
1c. L’informagiovani nella rete nazionale e regionale
Il servizio Informagiovani è inserito in una rete nazionale che si sta tra l’altro sviluppando e potenziando in questi ultimi anni. Perché Fano deve esserne privata e ritrovarsi isolata?
2: UNA MOSSA IRRESPONSABILE: E’ scandaloso questo modo di fare
2a. Chiudendo prima di avere un progetto rischia di lasciare la città per mesi senza alcun servizio
E’ irresponsabile lasciare la città di Fano senza questo servizio per almeno tre mesi. Non crediamo possibile che l’assessore riesca effettivamente ad inaugurare un nuovo servizio prima della fine di questa legislatura, non esiste in tal direzione ancora nemmeno una determina degli uffici ma è stato solo approvato dalla giunta un atto di indirizzo, al quale sarebbe dovuto seguire un bando che ancora non è uscito.
Lo invitiamo quindi a mantenere il servizio fino a quando non ce ne sarà un altro, attraverso una proroga, anche prevista nel capitolato. Non può essere che a pagare della sua irresponsabilità siano gli utenti: per quale motivo imporre a quei 20 ragazzi che in media ogni giorno usufruiscono dell’Informagiovani tre mesi di vuoto?
2b. Un progetto raffazzonato a fine legislatura che qualità può avere?
Anche nel caso pensasse di riuscire ad aprire un nuovo servizio in tempi brevi o ci riuscisse effettivamente ci chiediamo: Che caratteristiche e che qualità avrà?
E’ irresponsabile questo modo di fare improntato all’improvvisazione e caratterizzato dalla fretta propria della fine di una legislatura e dalla necessità di risultati con valore elettorale. Finora ha affastellato dichiarazioni confuse e generiche che denotano la mancanza di un progetto serio.
Di fatto ad oggi non esiste un bando, non si sa per quale strada nuova si sta già lasciando la vecchia, è certo solo che il risultato non potrà che essere l’esito di un processo frettoloso.
Ci permettiamo di consigliare all’assessore di cominciare la revisione del servizio sollecitando operazioni di superamento delle barriere architettoniche esistenti, che impediscono ai disabili l’accesso al servizio Informagiovani e a tutti gli altri ospitati nello stesso complesso.
2c. Ancora una iniziativa autoreferenziale, senza nessuna consultazione.
E’ irresponsabile comunque chiudere un servizio ben funzionante e avviare un progetto che lo sostituisca senza prima intraprendere un’attività di consultazione della cittadinanza interessata ed un monitoraggio del servizio esistente. I motivi (ci piacerebbe parlare di dati, ma l’assessore non ne ha fornito uno…) che portano l’assessore a decidere di chiudere il servizio sembrano provenire solo dalla sua percezione.
2d. L’arroganza di un progetto improvvisato a meno di 70 giorni dalle elezioni
E’ irresponsabile costringere la prossima amministrazione a ereditare un progetto raffazzonato. E’ grave lo stravolgimento del senso del servizio stesso che Carloni di fatto promuove: non più uffici al servizio del cittadino in un’ottica di continuità rispetto al fisiologico succedersi delle amministrazioni, ma agenzie precarie che s’aprono e chiudono secondo mere esigenze elettorali. Se alla continuità di un servizio si preferisce anteporre la sua lottizzazione o addirittura il semplice taglio di un nastro a ridosso delle elezioni, siamo di fronte alla fine della politica, o meglio all’asservimento completo della politica al consenso.
3: UNA MOSSA SOSPETTA: Perchè Carloni vuole fare così?
3a. Rapporti conflittuali da sempre che svelano un accanimento.
E’ sospetto l’accanimento di Carloni su questo servizio e sui suoi operatori. Dall’inizio della sua carica l’assessore ha tentato in più modi di licenziare gli operatori (bloccato solo dai sindacati) e di boicottare il servizio. L’ultimo (e forse il più grave) esempio è avvenuto due mesi fa, quando l’Informagiovani non ha potuto realizzare l’Open Day con le scuole superiori perché l’assessore a due giorni dall’evento si è rifiutato di invitare ufficialmente due servizi (il Job e lo sportello Eurodesk della Provincia) con i quali erano state già minuziosamente concordate finalità comuni e modalità partecipative e che avevano già aderito senza neanche che l’Assessore li invitasse. Si trattava di formalizzare la cosa e lui si è rifiutato creando notevoli disagi anche agli ospiti che avevano già programmato la loro presenza e il loro contributo. In questo modo l’assessore ha di fatto messo gli operatori nella condizione di non operare nel migliore dei modi e secondo quanto pattuito da capitolato.
Forse hanno davvero ragione gli operatori quando sostengono che lo stop all’iniziativa fosse giunto con il deliberato scopo di impedire un evento promozionale per l’Informagiovani (la promozione è un compito previsto da capitolato) che avrebbe dato risalto al servizio e reso più difficile una chiusura che doveva essere sottaciuta e mascherata?
3b. Ennesimo esempio di pessime politiche giovanili
Questa situazione conferma la banalità dell’approccio alle politiche giovanili portato avanti in questi anni dall’assessore, che ha promosso esclusivamente attività legate alla sua percezione soggettiva della realtà giovanile e quindi autoreferenziali e di elite.
Il caso dell’Informagiovani ne è un esempio in quanto Carloni vuole sostituire un servizio affermato e riconosciuto a livello nazionale con vaghe idee “lustrate” con parole accattivanti tipo “aggregazione” o “intercultura”. Auspichiamo che la prossima amministrazione affronti con più coscienza il mondo giovanile, in linea con la prospettiva di responsabilizzazione e di autonomia dei giovani propria di questo servizio.
Le politiche giovanili locali dovrebbero orientarsi verso bisogni i primari dei giovani invece di accontentarsi di aspetti marginali come lo svago e il passatempo: autonomia abitativa, accesso al lavoro e valorizzazione delle eccellenze, sostegno dei disagi del mondo giovanile.
3c. Incompetenza, disinteresse, indifferenza
Siamo stanchi di un assessore dalle facili parole e deludenti competenze. Riteniamo grave anche il disinteresse e l’indifferenza dimostrati in questi anni per le politche giovanili. Vorremmo delle prove che evidenzino quante volte s’è preoccupato di entrare nell’ Informagiovani? Cosa conosce dei bacini di utenza che costituiscono il suo target? Quante volte ha messo piede negli uffici del servizio per le politiche giovanili? Quando imparerà che ruoli rivestono i dipendenti del servizio che da lui dipende?
Ci sarebbe ampio materiale per un incontro-dibattito dal titolo: Carloni, assessore reale o virtuale?
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