Ci deve perdonare, signor sindaco, ma le ultime dichiarazioni da lei rilasciate in merito alla Online levitra mancata riconferma del segretario generale ci costringono a rivolgerle la domanda più atroce che si possa rivolgere a un sindaco (soprattutto se investito da un grande consenso): “Ma qui a Fano chi governa?”
Della vicenda ci sono due questioni che ci inquietano. La prima è lo straordinario stato confusionale (un’autentica crisi di identità) che si evince dalle sue dichiarazioni: inizialmente lei afferma che la sostituzione del segretario generale è sua facoltà (cosa vera). Poi asserisce (questo passo è un capolavoro): “Ad agosto espressi a Cigna sul piano umano l’auspicio che restasse, ma la decisione è stata diversa” Cioè ci faccia capire: lei, il sindaco, ha espresso al segretario generale l’auspicio che il sindaco (unico ad avere la facoltà di confermare o revocare il segretario generale) lo confermasse, ma poi il sindaco, sempre lei in teoria, ha deciso diversamente. Il dubbio che lei sia veramente il sindaco ci viene! C’è poi un’altra questione che ci piacerebbe capire (ma questa è meno comica): poiché lei non è un nuovo sindaco, la mancata riconferma del segretario generale presuppone un venire meno della sua fiducia verso di lui. Sarebbe interessante sapere da cosa ciò sia dipeso, dato che dalle sue parole nulla traspare. Se poi le leggiamo alla luce delle nota di Cigna che ha parlato di una propria riconferma da parte sua e della giunta avvenuta appena un mese fa, il suo comportamento schizofrenico ci preoccupa assai. Ci sembra dunque che abbia ragion d’essere il nostro sospetto, che lei cioè non abbia affatto esercitato una sua prerogativa, ma abbia abdicato perché qualcun altro, non eletto da alcun cittadino, la esercitasse e che ora lei non veda l’ora che il polverone si plachi e la gente la smetta di chiedere spiegazioni.
Ci piacerebbe infine vedere i nostri giovani consiglieri (abbiamo un consiglio comunale molto giovane e questo dovrebbe essere una risorsa e non un limite) cominciare a interrogarsi, a chiedersi il perché di tante scelte. Vorremmo convincerci che la loro presenza in consiglio comunale non sia il trampolino di lancio per una comoda poltroncina, né si limiti a una prona accettazione di tutte le manovre delle alte sfere di fronte alle quali piegare il capo senza mai capire, ma possa essere (e confidiamo che il tempo ci darà ragione) occasione autentica di promozione della qualità della politica fanese. Ci piacerebbe perciò vederli formulare ogni tanto dei “perché” semplici semplici. Fossero anche ingenui avrebbero un’importanza capitale perché permetterebbero a molti cittadini (e in primis i giovani) di comprendere qualcosa in più della politica della propria città, invogliandoli ad interessarsi della sua gestione. E aiuterebbero molti a smettere di pensar male.
I giovani di Bene Comune –