L’idea del “giardino” è quella di recuperare la memoria del vecchio impianto logistico dell’aeroporto militare distrutto durante la seconda guerra mondiale.
Non è in alternativa al futuro parco, ma ne può rappresentare “il cuore”, la parte più significativa, che racconta la identità del luogo. Il giardino utilizza lo schema viario del complesso urbano distrutto e, nelle aree degli edifici preesistenti, propone diversi tipi di verde, con un impianto arboreo a temi; per cui si potrà organizzare il giardino dei ciliegi attorno alla grande vasca parallela alla viabilità longitudinale; le piante e i fiori acquatici nello specchio d’acqua vicino al vecchio hangar; il roseto; il giardino dei fiori azzurri (lavanda, plumbago…); il labirinto con cespugli di alloro o meglio di bosso; la collinetta dei peschi da fiore per nascondere la vista delle case del limitrofo quartiere. La memoria degli edifici distrutti sarà affidata a siepi che ne disegneranno la loro sagoma.
L’idea progettuale propone un giardino all’italiana di impianto classico, che si inserisce nell’area grande del parco dando forte caratterizzazione al luogo. Sono disegnate altre due vasche-fontana che danno “respiro” e ampiezza all’impianto; sono previsti anche due piccoli volumi (del vecchio impianto) destinati ad attrezzatura ricreativa (caffè-bar, ristorante, ecc) mentre due “segni” architettonici caratterizzano i due ingressi al giardino. E’ previsto un ampio parcheggio con pavimentazione che garantisca la permeabilità del terreno, in prossimità di via Papiria; un altro sul lato opposto alla fine di via della Colonna. Il girdino è di facile realizzazione giacchè utilizza l’impianto urbanistico preesistente: Il vecchio hangar può essere adibito a piccolo museo aeronautico, punto di documentazione storica e luogo d’incontro.
Va ricordato che il sito di studio è proprietà demaniale, tuttavia si ritiene possibile raggiungere un accordo con gli organi competenti per l’acquisizione o l’utilizzo dell’area da parte dell’Amministrazione Comunale.

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