Nel recente rapporto annuale del Censis nel capitolo dedicato alla sanità si sottolinea l’importanza delle cure primarie che subiscono una forte penalizzazione da un ancora disequilibrato bilanciamento tra ospedale e territorio.
L’ospedale, infatti, mantiene il ruolo di catalizzatore della risposta sanitaria, al quale i cittadini ricorrono non solo nei momenti in cui percepiscono un grave rischio di salute, ma spesso anche in situazioni “borderline” ed è per questo gli accessi al pronto soccorso sono in costante aumento.
Dobbiamo quindi prendere in serio esame la salute dei cittadini che non trova risposta solo nell’ospedale del nostro territorio sempre più nei prossimi anni sarà in costante aumento la domanda di prestazioni socio-sanitarie integrate, la cittadinanza deve essere correttamente informata dei processi di riforma in corso. E' importante avere specie per alcune fasce di popolazione (anziani ma non solo) una efficiente rete di servizi; ma anche tutta una specifica rete di strutture non saranno di competenza dell'ospedale (RSA, Residenze per la Riabilitazione della salute mentale, struture socio sanitarie come le Residenze Protette, Residenze Protette per Disabili solo per citarne alcune). Sul territorio opera l'assistenza domiciliare integrata per anziani, per malati oncologici, per persone affette da Sla. Il distretto è il servizio a cui fanno riferimento servizi quali il consultorio, l'umee e l'umea per i disabili, le prestazioni che riguardano visite specialistiche e infine l'importantissima rete di medicina gestita dai medici di base compresi quelli che si occupano di bambini i pediatri. In questo contesto esiste anche una differenza tra Fano e Pesaro, mentre a Pesaro opera una azienda ospedaliera e una asl (zona territoriale n.1 che comprendeva anche l'area montana dei Novafeltria che ora passa a Rimini) a Fano l'Asl (zona territoriale sanitaria n.3) gestisce sia l'ospedale che il territorio diviso per altro in due distretti Fano Pergoale e Fossombrone a cui corrispondono due ambiti sociali.
Di tutto questo nessuno si è preso l'incarico di andare a leggere i documenti (Piano Sanitario Regionale e Piano Sociale Regionale), nessuno si pone il problema di come questi servizi verranno riorganizzati rispetto all'applicazione della legge sugli ospedali riuniti Marche Nord.
Non è una questione che non ci deve preoccupare, presi tutti dalla “battaglia” di come aggregare i reparti ospedalieri e di come non farci fagocitare dal San Salvatore perdiamo una grande occasione di porre sul tavolo delle trattative un pezzo “strategico” della sanità fortemente interconessa con i bisogni espressi da una parte consistente del territorio sui quali ogni giorno siamo chiamati a confrontarci come cittadini utenti. I nostri Distretti vanno rafforzati se si vuole programmare seriamente la sanità di tutti i comuni delle nostre due vallate e Fano in primis. Siamo in una fase in cui si stanno predisponendo i Piani di Zona Sociali e l'integrazioen socio-sanitaria è uno degli obiettivi che la Regione ha posto come priorità.
Apriamo un confronto tra di noi e poi con gli altri soggetti che possono aderire in modo da avanzare proposte che tengano conto della salute dei cittadini nella sua interezza: medicina ospedaliera e medicina del territorio.
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