Pur consapevole della complessità del tema e che spesso popolarità non fa rima con verità, devo ribadire che il problema della salute nel nostro territorio non è solo un problema di equilibrio tra gli Ospedali di Fano e Pesaro ma piuttosto di un equilibrio tra le varie prestazioni offerte. Non mi stancherò mai di dire che prima che un luogo di servizi per acuti , reparti ospedalieri per capirci, è necessaria una rete di servizi di diagnosi e prevenzione efficiente, da tutti riconosciuta come la base della medicina moderna. Questa rete deve essere facilmente accessibile e quindi dispiegata nel territorio secondo una topografia ben disegnata e capillare, in stretta connessione coni servizi assistenziali perché spesso le due strade si incrociano. E’ ovvio che avere nel nostro territorio anche servizi ospedalieri ben organizzati capaci di rispondere alla più vasta gamma di specialità è certamente augurabile ma questo dipende da una corretta analisi delle necessità di un territorio secondo studi ben programmati. E qui casca l’asino direbbe qualcuno, non mi sembra che nei programmi di unione degli ospedali di Fano e Pesaro alle intenzioni stiano seguendo coerenti attuazioni, anzi direi che dobbiamo constatare che si sta realizzando ciò che avevamo previsto in un articolo di un anno e mezzo fa, e cioè che gli amministratori non avrebbero saputo resistere alle pressioni ed alle minacce di sindaci e partiti locali e loro affiliati, finendo per stravolgere tutto il programma. Così è oggi. Il processo più che di fusione sta diventando di moltiplicazione (ricorda qualcosa di evangelico), ma siccome oggi i “miracoli” non li fa più nessuno chi finisce per pagarne le spese sono le politiche territoriali socio sanitarie, che restano la cenerentola di ogni politica sanitaria. IL nostro territorio è cronicamente carente di servizi ed in questo le politiche locali e regionali sono fortemente responsabili da anni. Oggi ci troviamo con una coperta che non arriva più da alcuna parte. Più volte il forum sociale della città ha sottolineato la scarsa risposta alla domanda di servizi domiciliari per anziani, che oggi è il problema più rilevante di Fano una città tra le più vecchie del …. Mondo. Un reale, non condizionato, libero, ed armonico coordinamento dei nosocomi territoriali della provincia di Pesaro attraverso, intanto, il censimento delle prestazioni offerte, la progettazione dei, 3 o 4 al massimo, servizi carenti senza gelosie e campanilismi, offrirebbe la possibilità di individuare risorse economiche per avviare quei servizi territoriali di cui
non si può ormai più fare a meno. Temo che ancora ci troviamo impantanati in progetti più orientati a soddisfare gli interessi della politica, e dei loro vassalli, con la difesa di scatoloni vuoti contro la salute reale dei cittadini. Ci sembra di assistere per l’ennesima volta al classico teatrino della politica e la nuova riforma che dovrebbe portare ad un unico ospedale tra Fano e Pesaro sta fallendo sotto i colpi di interessi di piccolo cabotaggio proiettati verso la tutela dei soliti noti e la paura della perdita di consensi. –