La campagna referendaria per l’acqua pubblica sta ottenendo un successo travolgente come attestano le 500 mila firme raccolte in meno di un mese; un segnale dell’importanza politica che questo tema sta ormai raggiungendo.
Si tratta di un’iniziativa partita dal basso sulla spinta, a livello nazionale, del Forum dei movimenti per l’acqua che ha puntato ad adesioni plurime affinchè non cadesse nell’orbita di singole forze politiche.
Che l’iniziativa avesse una adesione ampia è stato l’obiettivo principale, ben chiaro anche a livello locale. Bene Comune ha spinto in questa direzione. Ha cercato infatti di allargare l’iniziativa cercando adesioni sia nelle forze politiche cittadine di maggioranza sia di opposizione. E la caratterizzazione bipartisan è emersa sempre più nel corso del tempo. L’adesione della lista civica La Tua Fano lo testimonia. E, successivamente, quella dei consiglieri del Popolo della Libertà, che pur non coinvolgendo la struttura ufficiale di partito, ha visto schierarsi la stragrande maggioranza dei consiglieri comunali. Di seguito anche la posizione favorevole da parte del locale UDC. Una sottolineatura merita l’adesione ufficiale del PD con una pronunciamento unanime dell’assemblea comunale. E’ questa una scelta che ci fa molto piacere e che va a completare l’arco delle forze politiche sostenitrici. Inopportuno e, temporalmente sbagliato, è stato però il contemporaneo invito a valutare se non fosse conveniente per Aset la confluenza in Marche Multiservizi, partecipata da Hera, la società quotata in borsa. Nel momento in cui si aderisce ai principi dell’acqua pubblica si sostiene un epilogo in direzione opposta. Come se si dichiarasse la battaglia già persa.
Noi non ci nascondiamo le difficoltà di questa battaglia.
Vogliamo però giocare la partita fino in fondo ed arrivare alla consultazione referendaria.
A quel punto la volontà degli italiani si manifesterà e subito le forze politiche saranno chiamate a fare scelte di sintesi e di governo alla luce della volontà popolare.
Nel frattempo noi crediamo che non sia il caso di pensare ad ipotesi subordinate. Tanto meno a favore di Marche Multiservizi. Adesso è il momento di altre scelte. A breve il consiglio comunale di Fano sarà chiamato a pronunciarsi sul tema dell’acqua pubblica, con relativa modifica dello statuto comunale. Sarà quella l’occasione per vedere se si attuerà un comportamento chiaro e coerente da parte dei consiglieri comunali sostenitori della campagna referendaria.
Nel frattempo la cosa più saggia è ribadire l’invito ai cittadini fanesi a recarsi ai banchetti a firmare. E’ un gesto di democrazia e partecipazione. E’ un modo di affermare la contrarietà all’ingresso dei soci privati in Aset, la nostra azienda locale.
–