Mozione Ciancamerla: chiediamo che il comitato per la difesa della ferrovia sia ascoltato in Consiglio.

La situazione che si sta delineando sulla Ferrovia Fano-Urbino, acuita dalla mozione di sostegno del consigliere Ciancamerla alla sua dismissione ci lascia perplessi e delusi. Purtroppo non è la prima volta che il Pd predica bene e razzola piuttosto male: se da una parte infatti ha lucidamente chiesto il coinvolgimento del Comitato “Insieme per la scuola” nella gestione del dimensionamento scolastico a livello cittadino, nel momento in cui diventa maggioranza (vedi Provincia e Regione) si dimentica della partecipazione e dei comitati e persegue in maniera tetragona e un po’ autoritaria le sue finalità. In questo caso imbonendo tra l’altro i cittadini con un progetto ferroviario (quello presentato da Ricci) che fa acqua da tutte le parti e ha costi improbabili. Così come fa acqua la mozione del consigliere Ciancamerla che prende a pretesto una crisi congiunturale per dismettere una struttura che ha una valenza secolare. E che parla di fondi europei per le piste ciclabili, dimenticando che i fondi europei esistono anche per ripristinare ferrovie dismesse (vedasi la Merano-Malles).
Ma fino a qui rimaniamo a livello di una normale dialettica sullo sviluppo del territorio. La gravità dell’azione portata avanti dalla provincia e rafforzata dalla delibera regionale è la totale indifferenza manifestata finora verso l’Associazione Ferrovia del Metauro e verso il Comitato di difesa della ferrovia che da anni lavorano (non solo a parole) per il ripristino della ferrovia. Ora noi ci chiediamo: anche se la dismissione fosse l’unica soluzione perseguibile non va raggiunta attraverso un percorso partecipato di coinvolgimento del Comitato?
Pensa veramente il Pd che in tanti anni di attività questo Comitato che ha saputo dare un rilievo nazionale alla cosa, non abbia mai coinvolto esperti per attuare progetti di fattibilità che coinvolgano anche enti privati (l’associazione ferrovia del Metauro ha presentato alla provincia dieci progetti del ripristino firmati da ingegneri o esperti senza ricevere risposta)?
Si crede sempre che i Comitati siano fatti di anime belle che vogliono salvare un’idea o una nostalgia. Invece accade spesso che i comitati a forza di tenerci ad un’idea comincino a studiare e raggiungano una competenza e un’esperienza di cui le amministrazioni dovrebbero far tesoro e non ignorare come un cagnolino fastidioso. Se dunque il consigliere Ciancamerla vuole portare la sua mozione di sostegno in Consiglio comunale noi siamo ben contenti. Ma ad una condizione. Chiediamo che a quello stesso consiglio si inviti l’Associazione Ferrovia del Metauro o il Comitato di Difesa ad esporre le proprie ragioni e un esperto (dalla provincia o dalla Regione, o, perché no, dalla società civile) che esponga i motivi della dismissione. Aiuterà anche i consiglieri a chiarirsi le idee sulle rispettive progettualità.

I giovani di Bene Comune


Commenti

2 risposte a “Mozione Ciancamerla: chiediamo che il comitato per la difesa della ferrovia sia ascoltato in Consiglio.”

  1. Bravi giovani, dimostrate più saggezza voi di chi occupa posti di rilievo nel panorama politico locale.
    Parlando di certi politici, più che poco saggi dovrei definirli arroganti e supponenti.
    E’ triste pensare che patrimoni di cultura e di esperienza vengano intenzionalmente ignorati perché non collimano con le decisioni di “palazzo”, pur sapendo, che questi tesori sarebbero ceduti gratuitamente alla società.
    Spesso si preferisce commissionare studi, pagati ovviamente con soldi pubblici,ma, con la garanzia che i risultati finali diano ragione al politico di turno.

  2. Bravi giovani, dimostrate più saggezza voi di chi occupa posti di rilievo nel panorama politico locale.
    Parlando di certi politici, più che poco saggi dovrei definirli arroganti e supponenti.
    E’ triste pensare che patrimoni di cultura e di esperienza vengano intenzionalmente ignorati perché non collimano con le decisioni di “palazzo”, pur sapendo, che questi tesori sarebbero ceduti gratuitamente alla società.
    Spesso si preferisce commissionare studi, pagati ovviamente con soldi pubblici,ma, con la garanzia che i risultati finali diano ragione al politico di turno.

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