Caro Aguzzi, te l’avevamo detto: la prossima volta ascolta i cittadini. Sono mesi che sosteniamo che Fosso Sejore e’ una scelta che non avrebbe mai retto e che, se proprio questo ospedale si dovesse fare, a guardare i dati e le carte sui siti proposti, l’area migliore era proprio Chiaruccia (si rilegga la stampa del 1° novembre scorso).
Il Sindaco ha scelto di fidarsi dei promotori del progetto senza neppure passare in Consiglio comunale e senza mai andare ad ascoltare i cittadini (200 a Fano e 500 a Fosso Sejore) che avvertivano dei rischi di una scelta tutta sbagliata tra cui quello, prevedibilissimo, dello spostamento del nuovo ospedale a Muraglia.
Il sindaco Aguzzi dubita però dell’intelligenza dei fanesi se pensa che questi credano che la salute dei cittadini si tutela meglio se un ospedale si avvicina di tre Km alla città o se è esattamente nel confine, non ci siamo proprio. L’80% dei problemi medici si risolvono fuori dell’ospedale attraverso prestazioni che dovrebbero essere erogate da servizi territoriali, con esami puntuali e tecnologicamente avanzati. Siamo di fronte al solito teatrino della politica. Bene comune non può che essere contento della crescente ostilità verso il sito di Fosso Sejore che si sta diffondendo tra i cittadini di Fano e di Pesaro, perché ritiene che non possa essere un gioco di campanile a giustificare la deturpazione di un importante territorio a specifica destinazione ambientale e turistica. Ribadisce che la localizzazione in prossimità della costa, assolutamente decentrata , sia essa Fosso Sejore o Muraglia, contraddice al ruolo che tale Ospedale, sempre se necessario, dovrebbe avere quale riferimento di tutta l’area provinciale , come si legge nel piano socio sanitario Regionale.
Superando le meschine logiche di campanile, invita gli amministratori regionali e provinciali della città di Fano e Pesaro ad allargare l’attenzione a tutto il processo sanitario proposto per la nostra area vasta e a non dimenticare i bisogni dei cittadini delle nostre tre vallate e l’incerto destino degli ospedali dell’entroterra. Siamo sempre più convinti, anche visto quanto avviene nella vicina Romagna, che una funzionale e coordinata organizzazione dei due nosocomi sia, per ora, la risposta su cui concentrare l’attenzione e lo sforzo di politici e amministratori. Crediamo pertanto che l’attenzione più che mai, vada posta sui piani con cui si sta organizzando il funzionamento della neonata Azienda Sanitaria Marche Nord che riunisce i nostri ospedali di Fano e Pesaro e su quelli che dovranno organizzare la medicina di tutto il territorio di Area Vasta. Appare invece con chiarezza dalle prime indicazioni, che sta continuando il solito vecchio metodo clientelare, che con soluzioni contorte e ambigue, non solo non consente l’incremento dei servizi medici previsti, ma anzi continua a mantiene numerosi doppioni, genera una forte propensione conflittuale tra i reparti dei due ospedali, fallendo pienamente il motivo del suo sorgere. Preoccupa inoltre il Coordinamento quanto sta emergendo riguardo al piano ferie estivo; in un territorio, dove si dovrebbe prevedere, se non addirittura auspicare, un forte aumento di popolazione per l’arrivo di numerosi turisti, l’unione dei due ospedali, non solo non aiuta la possibilità di mantenere un adeguato servizio sanitario, ma sembrerebbe dalle prime avvisaglie, addirittura peggiorarlo rispetto agli anni precedenti. In conclusione il coordinamento, superando le meschine logiche di campanile, invita gli amministratori regionali e provinciali della città di Fano e Pesaro ad allargare l’attenzione a tutto il processo della nostra area vasta e a non dimenticare i bisogni dei cittadini delle nostre tre vallate e l’incerto destino degli ospedali dell’entroterra.
P.S.: per la cronaca la Delibera che decide Fosso Sejore, e che il Sindaco chiede di conoscere, è sul sito della Regione da oltre 4 mesi, e cioè da gennaio quando fu pubblicizzata con grande clamore
Caro Aguzzi, te l’avevamo detto: ovvero sulla sanità c’è chi ha l’idee confuse e chi dice sempre le stesse cose da 9 anni
Commenti
Una risposta a “Caro Aguzzi, te l’avevamo detto: ovvero sulla sanità c’è chi ha l’idee confuse e chi dice sempre le stesse cose da 9 anni”
-
Pare, non solo a me, particolarmente interessante il riferimento all’esperienza romagnola, che potrebbe, fra l’altro – secondo me che sono di scarse conoscenze tecnico-sanitarie – interventi più vicini a noi, anche in ordine di tempo.
O vogliamo che “la vedova scaltra” (noto personaggio umoristico di Attalo) per l’unico si metta a pregare cosi:
– Signore Iddio, fatemi vedere il nuovo ospedale (unico) realizzato e poi (poi, poi, poi) raccoglietemi pure accanto a quell’anima benedetta!”
Auguri.
Lascia un commento