Il mio contributo per aiutarci a capire cosa fare alle prossime elezioni 2014 non può che partire dall’attività del Consiglio Comunale.
Partiamo dalla maggioranza: l’abbiamo avversata in tutti i modi, dandole un giudizio estremamente negativo sia perché sorda a qualunque richiesta di trasparenza e partecipazione, sia perché incapace di fatti concreti: da quelli più banali ma necessari, come le asfaltature di strade o la manutenzione della città, a quelli più rilevanti come la raccolta differenziata o la questione energetica. Sulla raccolta differenziata alla fine del 2012 ci siamo fermati sotto un misero 50% quando il minimo di legge era il 65%, il che significa che la giunta Aguzzi avrà fatto pagare, nelle sue due giunte, più di 3 milioni di Euro di ecotassa in più di quanto si sarebbe potuto pagare se fossimo un Comune virtuoso. Sulla questione energetica nulla, né sul risparmio sulla pubblica illuminazione che avrebbe potuto essere di 900 mila Euro in meno all’anno, né su interventi di riqualificazione energetica sugli edifici comunali, né su installazione di energie rinnovabili.
Se volessimo dare un giudizio sintetico sulla giunta Aguzzi potremmo dire che ha fatto tutto il contrario della logica di “Fano città dei bambini”: non è un caso che questa giunta ha ignorato la ricorrenza dei 20 anni di questa importantissima iniziativa che avrebbe potuto, e forse potrà, porre Fano al vertice dei Comuni virtuosi.
Dunque, per quel che mi riguarda, nessuna possibile collaborazione è possibile con questa maggioranza.
Passiamo alla minoranza.
Il PD continua ad essere diviso al suo interno. Una parte guarda al centro destra e vorrebbe costituire un’alleanza con La Tua Fano e l’UDC, ritenendo noi e 5 Stelle inaffidabili. Se a maggio prevarrà questa linea politica, il PD uscirà automaticamente dal nostro orizzonte. Ma se anche prevalesse l’altra ala, quella che vorrebbe costituire un fronte comune con Sinistra Unita e noi, ci sono le condizioni per una collaborazione? Nel 2004 e nel 2009 siamo stati scottati da scorrettezze inaccettabili da parte di DS-Margherita. Inoltre in consiglio comunale non sono state poche le cose sulle quali ci siamo divisi: ospedale unico, acqua pubblica, B5 e urbanistica, parco e aeroporto. Ma su tante altre cose (trasparenza, partecipazione, piste ciclabili, questione energetica, ecc.) il PD è stato estremamente debole e si è rianimato un po’ solo con l’arrivo in consiglio comunale del segretario Christian Fanesi. Salvo un’improbabile sussulto, con l’accettazione della maggiorparte della nostra piattaforma programmatica e l’indicazione di un candidato Sindaco credibile, nostro o della società civile, non vedo molto futuro in questa direzione.
Con Sinistra Unita ci sono stati certamente più punti di contatto programmatico e in consiglio comunale abbiamo votato più volte allo stesso modo di quanto sia avvenuto col PD. Sinistra Unita, però, sembra essere succube del PD e legato ad esso più da ragioni ideologiche, a mio avviso inesistenti, che da ragioni programmatiche. Difficilmente Sinistra Unita si staccherà dal cordone ombelicale col PD.
Resta Fano a 5 Stelle, coi quali abbiamo in corso un’alleanza da quando ci chiesero di poter sostenere il nostro candidato sindaco accettando il nostro programma. Sul piano programmatico c’è una visione praticamente univoca su come andrebbero affrontate le questioni della città, tanto che in consiglio comunale abbiamo votato praticamente sempre allo stesso modo. Ma ora c’è il quadro nazionale che è stato sconvolto dal risultato elettorale, e dovremo valutare, sia noi che loro, se confermare questa alleanza. Io penso che sia sul piano programmatico che su quello delle persone la collaborazione possa continuare. D’altronde sia sui referendum acqua e nucleare, sia col Comitato “la salute ci riguarda”, sia su altre campagne la collaborazione fra noi e loro è stata piene e proficua.
Non resta che porsi l’ultima domanda: Bene Comune serve ancora per il bene comune di Fano? Come direttivo pensiamo di si, e siamo qui per dirvelo. Certo, c’è bisogno di maggiore collaborazione da parte di tutti, perché un impegno così gravoso va portato avanti in tanti. Ma anche io credo che di Bene Comune ci sia bisogno.
Voglio concludere richiamando quando ci ha detto qualche settimana fa Giovanni Bianchi, ex presidente nazionale delle ACLI e deputato. Lui ci ha ricordato che la grandezza dei politici che scrissero la Costituzione fu quella di intuire che c’era bisogno non solo di governare ma anche di seminare affinché qualcuno, qualche decennio dopo, potesse raccogliere. “La politica oggi non sa più seminare e vuole subito raccogliere. Occorre invece che ci sia qualcuno che sappia seminare abbondantemente, senza pretendere di raccogliere subito”. Queste parole mi sembra fotografino bene l’attuale situazione nazionale e locale. Sia Berlusconi che Aguzzi non hanno seminato nulla ma hanno preteso, purtroppo spesso riuscendoci, di raccogliere consensi e vantaggi immediati. Noi invece abbiamo cercato di seminare, pazientemente, sperando che il seme cadesse sulla terra buona. Abbiamo raccolto tanta stima da molte persone di provenienze e ambienti assai diversi, ma relativamente pochi voti. Non demordiamo: il Bene Comune necessita di avere questa visione lunga e disinteressata. I frutti verranno, e poco importa se saremo noi a goderne.
Continuiamo a seminare.
Luciano Benini