Siamo alle solite. Il lupo Aguzzi continua a cambiar di pelo, ma il vizio è sempre lo stesso. La giunta sta dando l’accelerata finale per la Costituzione di Aset entrate, uno dei soliti mostri a due teste, una più grande in mano pubblica (60%) e una più piccola in mano privata (40%). Aguzzi, dà sfoggio della sua abilità a rigirar la frittata e presenta la cosa come una vittoria. Dopo aver spogliato la città della gestione, sperperando dal 2004 ad oggi milioni (milioni avete udito bene!) di denaro pubblico per rimpinguare le casse dei privati (in questo caso la società Duomo Gpa), ora fa passare come una riconquista quel 60% di gestione tornata in mano pubblica. E l’altro 40%? Non si esageri, l’aggio sulla riscossione dei tributi è sempre uno strumento buono per catturare consensi. In poche parole parte dei tributi dei cittadini continueranno a servire come utili per la società privata che vincerà il bando della riscossione dei tributi. Negli ultimi dieci anni la città di Fano è stata molto generosa. Ha pagato tanto, ma senza essere particolarmente esigente. Come ricordava il Movimento Cinque Stelle in occasione della remissione della delega ai Tributi da parte di Santorelli, avocata dal sindaco, il mancato recupero di crediti per tariffe non pagate era a Fano superiore il 12% (sopra ogni media nazionale) La domanda che andrebbe ora fatta è: il Comune sarebbe in grado di gestire in proprio tutta la partita dei tributi? E se non è ancora in grado perché in dieci anni la giunta Aguzzi non ha fatto niente perché ora lo fosse? La nostra risposta abbastanza fondata è: sì, il Comune è in grado di gestire la partita dei tributi, ma nella giunta Aguzzi ci sono interessi che spingono a cedere parte della riscossione ai privati.
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