Nei giorni scorsi un amico mi ha riportato un simpatico dialogo fra due persone che si stavano chiedendo cosa mai rappresentasse quel simbolo con le api. Uno dei due ha azzardato l’ipotesi di una lista ambientalista…
Da un lato può far piacere che questi abbia colto un’importante aspetto della cultura che ha ispirato la lista civica Bene Comune. Ma forse emerge più il rammarico per il fatto che molti ancora molti non sappiano cosa sia Bene Comune, dopo cinque anni di importante attività politica del consigliere Carlo De Marchi che, come spesso molti riconoscono, ha fatto più opposizione costruttiva lui di tutti gli altri messi insieme.
Per raccontare Bene Comune basta leggere questo sito. Con un po’ di pazienza si riuscirebbe ad avere un’idea sufficientemente importante del lavoro svolto. Ma io lo faccio rispondendo alla domanda iniziale sulle api che ha ispirato quel dialogo, facendo riemergere una mia vecchia descrizione intorno ai motivi del simbolo, di cui potete trovare una più ampia trattazione alla voce di menu “Nome e simbolo”
“Le api sono forse gli unici insetti che, nell’immaginario collettivo, non evocano sensazioni negative, ma al contrario suggeriscono degli aspetti di cooperazione che possono fungere da modello anche per una comunità umana. In un convegno del 2001 sulle api dal titolo “Le api scrigno di virtù” sono stati presi in esame una serie di testi, dalla letteratura greca ad oggi, dove vengono presentati i valori simbolici positivi di questo insetto. Citiamo uno dei testi a noi più noti, Pinocchio, dove il paese detto “il paese delle api industriose” è abitato da persone operose che considerano il lavoro il valore più importante della vita.
Qualcuno ha definito quella delle api come una “comunità perfetta” che fa della solidarietà uno dei suoi capisaldi. Le api non lavorano per sé stesse ma per la regina. Nel nostro caso la Città di Fano è l’ape regina. Non dimentichiamo infine che per difendere il “bene comune” le api possono essere “pungenti”, ma anche qui sacrificando sé stesse.
Le api sono tre, il “numero perfetto” che indica fin dai tempi antichi, la completezza, il definitivo. Ma qui vuole soprattutto rappresentare, un gruppo, una comunità di persone pronte a operare per il bene comune.”
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