Occuparsi della sicurezza di una Città, è sicuramente una giusta attenzione di un Amministrazione Comunale. Non a caso esiste la Polizia Municipale, che deve svolgere i suoi compiti in modo preciso e puntuale, compiti volti soprattutto alla tutela dei cittadini. Senza ovviamente sovrapporsi alle Forze dell’ordine statale, deputate in primis a garantire la suddetta sicurezza : a Fano esistono in tal senso un Commissariato di Polizia, un Comando dei Carabinieri, la Capitaneria di Porto, una sede delle Guardia di Finanza, una caserma dei Vigili del Fuoco. La protezione perciò non manca e bene farebbe perciò l’Amministrazione Comunale a non distrarre le sue non infinite risorse di personale e di mezzi economici dai suoi compiti principali, quelli che cioè la legislazione nazionale gli attribuisce.
Tra questi, i servizi alla persona. E-ancor più particolarmente-la cura dei suoi cittadini più “fragili”.Nonché un’attenzione a persone in difficoltà che transitassero sul territorio comunale, attraverso attività di pronto intervento e di aiuto primario (un letto, una doccia, un pasto quantomeno) che evidenzia proprio la Legge 328/2000 di riforma dei Servizi Sociali, assegnandolo come compito ai Comuni (che a loro volta possono avvalersi – secondo il noto principio dia sussidiarietà – dell’associazionismo e del volontariato locale, sostenendoli adeguatamente).
Ecco il vero, primario compito di un’Amministrazione Comunale, anche nel campo della cosiddetta “sicurezza” : la tutela della salute (nel senso ampio che viene attribuito oggi questo termine, cioè di benessere generale e non solo di assenza di malattie) dei propri cittadini residenti, italiani o stranieri di nascita che siano, e- certo in modo più occasionale- di quanti si trovassero a transitare nel territorio comunale in stato di disagio. Una Città più “sociale”, che curi lo star bene delle persone come singoli e collettività, non è forse una Città più solida, più tutelata, più sicura? Non sono le tante disgregazioni relazionali e la tante fatiche vissute in solitudine l’innesto di altrettanti problemi che da sociali divengono poi facilmente di ordine pubblico?
Per questo siamo contrari alle ordinanze di sapore “militaresco” e tanto più alle “ronde” notturne di volontari civili. Se davvero ci sono persone volonterose, disposte a sacrificare un po’ del loro sonno per il bene della Città, proponiamo loro di copiare l’esperienza dei giovanotti pesaresi che hanno dato vita all’Associazione “Benvenuto fratello!”, che gestisce appunto volontariamente tutte le notti una piccola casa d’accoglienza con sette posti-letto dedicati a persone senza fissa dimora, in uno stabile messo gratuitamente a disposizione dall’Amministrazione Comunale. Tra un paio di mesi infatti aprirà accanto all’opera meritoria della Mensa di San Paterniano, una struttura d’accoglienza per persone “senza tetto”, con circa dodici posti per uomini e donne in difficoltà, che hanno diritto ad una mano amica e solidale piuttosto che a un più o meno lecito “foglio di via”.
Questa sì che è una sfida da raccogliere da parte del Comune di Fano, che può e deve sicuramente sostenere in modo concreto chi s’impegna –per di più gratuitamente – per tendere una mano. Questo significa “presidiare” il territorio con intelligenza sociale, tutelando l’intera collettività. Altrochè ordinanze e ronde di vecchio sapore…
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