Una serie di Associazioni di solidarietà fanesi ha opportunamente sollecitato le forze politiche ad esprimere le loro vere intenzioni sulle politiche sociali. BENE COMUNE ha da sempre nell’attenzione alla persona – assieme alla salvaguardia dell’ambiente –il faro portante della sua azione civica. Ma per non essere tacciati di idealismo, abbiamo inteso articolare in dieci punti di sintesi l’azione complessiva che proponiamo in campo sociale:
- Forte integrazione tra servizi sociali e servizi sanitari del territorio nei settori dei minori con problemi (loro o dei familiari), della disabilità, delle dipendenze patologiche (da droga o da alcool), del disagio psichico, della non autosufficienza degli anziani
- Applicazione del quoziente familiare alla tasse e alla tariffe dei servizi comunali, prevedendo cioè sgravi per le famiglie più numerose o con persone ammalate
- Rilancio del sostegno comunale alle Associazioni di volontariato e alle Cooperative sociali (cosiddetta sussidiarietà”), autentici “motori sociali” della nostra Città
- Serio, completo, efficace piano d’abbattimento della barriere architettoniche per permettere il pieno diritto di cittadinanza alle persone disabili
- Aiuto concreto alle famiglie che accudiscono una persona cara non più autosufficiente, con sussidi economici specifici e con l’apertura di uno “sportello” che qualifichi e sostenga il lavoro delle Assistenti familiari,volgarmente chiamate “badanti”
- Rilancio del Progetto “Fano, Città dei bambini” (ideato dal pedagogista Tonucci) e del Progetto “Adolescenti & Giovani”(amorevolmente sostenuto dai compianti Principi e Cardoni), che avevano portato Fano su livelli d’eccellenza nazionale e che invece da tempo non sono più adeguatamente sostenuti
- Iniziative di integrazione (e non omologazione) dei cittadini stranieri. Con una chiarezza : i diritti (e i doveri) spettano a tutti i residenti nel Comune. indipendentemente dal luogo dove si è nati
- Cambiamento dei confini dell’Ambito Territoriale Sociale, che oggi comprende i Comuni montani del Catria e –incredibilmente!- esclude la Vallata del Metauro e suo potenziamento organizzativo per il reale sviluppo di servizi co-gestiti su un territorio il più possibile omogeneo
- Chiusura della Fondazione FANO SOLIDALE : è il Comune, in modo diretto a trasparente, che deve agire per legge nelle politiche sociali, senza delegare ciò a inutili organismi superflui
- Su tutto, un grande Piano Regolatore Sociale – deciso assieme tra Cittadini, Consiglio Comunale, Associazioni, Cooperative sociali, Fondazione Cassa di Risparmio, Azienda Sanitaria, Scuole – da cui dipenda il Piano Regolatore Urbanistico. Perché le case, le strade, le piazze debbono essere al servizio delle persone, non viceversa…
Lascia un commento