Carissima/o
scusami intanto perché forse ti sto importunando, ma è una cosa che davvero sentivo di dover fare.
Innanzi tutto perché proprio a te, perché, fantasticando con la mia mente, ho provato ad immaginare i volti di quelle persone che alle scorse elezioni amministrative hanno deciso di scrivere il mio nome nella riga delle preferenze. Forse tu me lo hai detto o fatto capire, forse semplicemente mi piace pensare che sia andata così, quindi con qualcuno potrei anche sbagliarmi, spero non se ne avrà.
Come sono andate le cose lo sapete tutti, se fossi un buon politico direi, come fanno in molti dopo una consultazione quando sembra che tutti abbiano vinto, che non è affatto andata male.
In una tornata elettorale così anomala come quella di Fano, aver seppur di poco e grazie all’aiuto della lista Fano a 5 Stelle, aumentato il consenso, evitando il tracollo che altri gruppi hanno subito; essere riusciti, come lista Bene Comune ad ottenere due consiglieri anziché uno come nella passata legislatura, potrebbe essere abbastanza per sentirsi tranquilli.
Tutto vero, ma io tranquillo non mi sento affatto, perché è inutile negare che cullavamo sogni molto più grandi, e che anche stando con i piedi per terra ci attendevamo di arrivare alla famosa doppia cifra, ma soprattutto perché anche io ho cominciato a domandarmi perché le cose siano andate così, e le risposte che riesco a trovare mi rattristano da un lato e mi danno una enorme carica dall’altro (e anche questa carica non mi tranquillizza!).
Non voglio farla tanto lunga, magari troveremo altre occasioni, ma almeno quella che ritengo la causa principale di questo nostro risultato, la voglio condividere con voi.
Penso che la proposta di Bene Comune fosse, e sia ancora, estremamente impegnativa, ma non lo è solo per chi si è candidato e ci ha “messo la faccia”, lo è, dichiaratamente, anche per tutti i cittadini. L’idea che una società migliore si costruisca con una politica diversa ma anche con cittadini diversi, che si generic levitra uk responsabilizzano e fanno la loro parte; l’idea che non si possa più, semplicemente delegare, ma si debbano avere ruoli diversi ma ruoli attivi, nella realizzazione di una città migliore; l’idea che l’onestà, l’integrità, la trasparenza, la solidarietà, l’impegno, la coerenza, l’eticità, che sempre richiediamo e pretendiamo dalle istituzioni, debbano essere prima di tutto il nostro stile di vita e quello delle organizzazioni che viviamo.
Tutte queste cose, oggi e seppur a parole condivise, sono il vero “ostacolo” al progetto di Bene Comune.
Da domani Bene Comune ricomincia a lavorare, e lo fa su due filoni, il sostegno ai due consiglieri affinché la loro azione sia sempre “dura” e coerente ma anche intelligente ed efficace, per dimostrare che sediamo in quel Consiglio Comunale non per fare una opposizione cieca e preconcetta, ma propositiva e costruttiva, pronta ad accogliere quanto di positivo verrà e da qualsiasi parte verrà. Ma lo fa anche sul filone culturale e politico, proponendo e proponendosi alla città con tematiche di interesse locale ma anche di più ampio respiro, sulle quali riflettere insieme nel tentativo di resistere, e se possibile di invertire, la tendenza ad una superficialità, ad un qualunquismo, ad un disimpegno che sono l’obiettivo di chi non ha a cuore l’interesse del bene comune ma solo il proprio (e quello dei propri amici!).
Per quello che mi riguarda vi ringrazio di cuore, è per me la prima esperienza, ma sapere che delle persone abbiano pensato a me in questa particolare circostanza, non lo nego, mi riempie di orgoglio, e mi spinge a dire che per me, l’avventura dentro a Bene Comune è appena cominciata.
Questo significa inevitabilmente che, per trovare un minimo di tempo, qualche piccola scelta dovrò farla (piccola ma sempre dolorosa, infatti è difficile “tagliare” o ridimensionare qualcuno dei tuoi impegni quando li ritieni tutti ugualmente importanti e meritevoli del tuo tempo), ma questa è un’altra storia!
Fano, 12 giugno 2009
Un abbraccio
Massimo –