13 ottobre delibera della giunta comunale, 15 ottobre relazione di Severi alla IV commissione consiliare, 21 ottobre approvazione definitiva in consiglio comunale. Questo è il percorso delineato dalla maggioranza per decidere sugli oneri di urbanizzazione. Decidere cosa? Il differimento, la rateizzazione degli importi oggetto di avviso di riscossione, ma non il loro annullamento.
Ed i cittadini potranno chiedere al giurì tecnico, firmando apposita delega, di colloquiare con la Duomo GPA per controllare i conteggi notificati a patto che si rinunci all’eventuale ricorso presentato al TAR. Si cerca di togliere il contenzioso in essere.
Quindi in sostanza non si annullano i procedimenti avviati, ma si differiscono i tempi della riscossione.
Severi dice che non si può fare di più.
Non si può fare di più perché è difficile smentire se stessi, cioè la precedente giunta Aguzzi.
Vanno infatti rispettati gli accordi presi a suo tempo con la concessionaria e sanzionati dalla delibera consiliare del 7 marzo 2007. Una delibera che prorogava infatti l’incarico di riscossione in scadenza alla Duomo GPA elevandone l’aggio al 30%. Nel contempo la Duomo GPA rilasciava una fideiussione a favore del comune di 1 milione di euro. La fideiussione è una anomalia nella prassi delle concessionarie. Difatti normalmente le concessionarie non garantiscono entrate in anticipo, ma riversano solo dopo la riscossione. Però all’epoca occorreva fare quadrare il bilancio preventivo comunale per l’anno 2007. Ed allora si preordina un ammontare sicuro di introito. Come per il budget annuale di multe dei vigili urbani. Ed allora, in piena coscienza, si stipulava un contratto vantaggioso per la Duomo GPA delegando alla stessa accertamenti tributari contro i cittadini che avevano pagato gli oneri sulla base di conteggi validati dal comune, anzi calcoli effettuati dallo stesso Ufficio Urbanistica. E tutto ciò senza chiarire le linee su cui incentrare tali accertamenti. I cittadini interessati farebbero bene a leggere i verbali di quel consiglio comunale. Vedrebbero il pressapochismo e la leggerezza di quella delibera. Vedrebbero come la maggioranza restò fissa nell’intento nonostante gli inviti alla riflessione ed al rinvio per approfondimenti effettuati da Claudio Uguccioni (PD) e da Carlo de Marchi (BC). E dal momento che il comune di Fano non pubblicizza le proprie delibere allora Bene Comune pubblicherà tali atti nel suo sito.
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