Prendiamo spunto dal dibattito avvenuto sul nostro sito tra alcuni giovani del nostro movimento e l’assessore alla cultura Franco Mancinelli sulle politiche culturali nella nostra città. La disponibilità dell’assessore a stimolare il confronto e la sua attenzione alle opinioni altrui ci spinge a lanciare una proposta. A lui e alla città intera. Crediamo che emerga oggi più che mai, il bisogno della nostra città di specchiarsi, di confrontarsi con se stessa. E di programmare il proprio futuro (come abbiamo cercato di mostrare in occasione della nostra assemblea generale, prendendo ad esempio il piano strategico di Rimini). Perché dunque non avviare intanto un’ampia occasione di dibattito proprio sulla cultura, che dovrebbe essere l’ambito per sua natura più disponibile al dialogo? Proponiamo di allestire un grande convegno (non meno di due giorni) che metta in dialogo tutti gli attori culturali della nostra città: l’amministrazione (assessorato alla cultura locale e provinciale), le fondazioni, la Confcommercio e le realtà imprenditoriali del territorio, il terzo settore (consulta della cultura e mondo dell’associazionismo interessato), la scuola, il teatro, le forze politiche, le comunità di migranti. Siamo perfettamente consapevoli del rischio di arrivare a uno scontro muscolare in cui ruggini antiche e le consuete faziosità prendono il sopravvento sulla necessità di dialogo. Ma è un rischio che ci sentiamo di correre in un periodo in cui la cultura per poter sopravvivere ha bisogno di persone disponibili a fare quadrato intorno ad essa e dunque ad accantonare dannosi personalismi per un reciproco ascolto e riconoscimento. Crediamo che solo da un dialogo tra le varie sensibilità e istanze che dovrebbero animare la cultura della nostra città possa nascere quella spinta propulsiva (che purtroppo è mancata alle recenti politiche culturali della nostra città) in grado di permeare le amministrazioni negli anni a venire a prescindere dal loro colore politico. Inoltre più che mai per un assessore a inizio mandato, potrebbe essere l’occasione per ricevere proposte che possono arricchire o implementare le sue linee programmatiche. Rimane per noi peculiarità fondamentale di un’amministrazione illuminata la sua capacità di innescare un processo partecipativo della società civile, perché soltanto questa può conferire alle linee politiche un sovrappiù di entusiasmo e innovazione. –