Compensiamo gli aumenti con la riduzione dei canoni versati ai comuni.
Il problema dei canoni che in modo illegittimo gravano sulle tariffe dei servizi pubblici erogati ai fanesi è stato più volte evidenziato da Bene Comune.
Il nostro approccio viene oggi sostenuto dagli ispettori ministeriali che, richiamandosi al DPR 158/1999, riconoscono inseribili in tariffa Aset solo i costi operativi di gestione, i costi comuni, ed i costi d’uso del capitale. Invece, secondo gli ispettori, i canoni oggi pretesi dal comune di Fano non hanno queste caratteristiche. Quindi è illegittimo il loro inserimento in tariffa.
In sostanza, aggiungiamo noi, può essere chiesto agli utenti solo il corrispettivo che ASET paga ad Aset Holding per il godimento delle reti rimaste in mano pubblica ma non quello pagato da ASET ai comuni per i quali svolge il servizio.
Il giudizio degli ispettori è netto: ”Il comune di Fano controllando Aset determina liberamente l’importo del canone e lo ha di fatto in base alle sue esigenze di bilancio, variandolo di anno in anno. La tariffa, perciò, caricata del canone perde la sua natura di mezzo di copertura dei costi del servizio di igiene ambientale e di misura del suo grado di efficienza, finendo per essere null’altro che una leva fiscale camuffata in mano all’ente locale, che la può usare per la copertura dei propri costi di gestione”.
Emblematico di tale ragionamento è l’aumento del canone di 650 mila euro avvenuto nel 2006 (da € 975 mila a € 1.625 mila, per il solo servizio di igiene urbana). Aumento realizzato a seguito di una lettera (scarica lettera in formato pdf) con la quale il 6.2.2006 il Presidente di Aset Giovanni Mattioli si impegna a pagare un maggior onere al comune di Fano. Aumento ratificato dal consiglio di amministrazione di Aset del 23.2.2006.
L’ispettore si ferma qui, criticando quindi il comune di Fano oggetto della sua verifica, senza spingersi a censurare ciò che Aset è costretta a pagare come canone agli altri comuni.
E difatti, come si vede dalla tabella allegata, Aset riconosce per canoni € 2,4 mln al comune di Fano, € 410 mila al comune di Mondolfo (€ 380 mila per servizio idrico e € 30 mila per igiene ambientale), € 18 mila al comune di Pergola per igiene ambientale.
EVOLUZIONE NEL TEMPO DELL’AMMONTARE DEI CANONI PAGATI DA ASET AD ALCUNI COMUNI SOCI
Il giudizio politico che Bene Comune dà è negativo verso le due amministrazioni che si sono alternate:
- è negativo verso la giunta Carnaroli che aveva introdotto un corrispettivo annuo, per il servizio di igiene ambientale; corrispettivo che è stato aumentato da € 516 mila ad € 986 mila con l’accordo del 28.4.2004 (un accordo a firma di Renzo Rovinelli, contestato duramente dall’allora presidente di Aset Cicetti e dalla Giunta di centro-destra in quanto aveva determinato l’aumento della tassa sui rifiuti. Ben diverso l’atteggiamento del centro-destra quando nel silenzio ha aumentato il canone).
- è negativo verso la gestione Aguzzi che dopo avere fatto le critiche al centro-sinistra, non ha abbassato il canone, ma invece, nel 2006, lo ha significativamente aumentato. L’evoluzione dei canoni è desumibile dalla tabella allegata.
La nostra critica è verso un sistema di prelievo agli utenti che è stato attuato sia da sinistra che da destra. Sistema che si vuole portare avanti nel silenzio, in modo poco trasparente.
Cosa si può fare oggi?
Annullare i canoni abbassando le tariffe.
In alternativa tenere fisse le tariffe compensando l’aumento dei costi di gestione con la progressiva riduzione dei canoni.
Non è però questa la scelta compiuta da questa amministrazione. Assistiamo infatti alla ulteriore crescita dei canoni, per ora verso il comune di Mondolfo e di Pergola.
Bene Comune continua l’azione di trasparenza. Inserisce nel proprio sito la situazione dei canoni e gli atti amministrativi che ne hanno determinato l’aumento.
BENE COMUNE
RES PUBLICA-AMICI DI BEPPE GRILLO
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