Abbiamo fatto domande ma non sono arrivate risposte

Di questi tempi sulla stampa è palese il fastidio di alcuni amministratori locali nei confronti di chiunque ponga domande per chiarire le procedure con cui si sta procedendo alla gestione dell’ ”Unica” Azienda Ospedaliera, e siamo in attesa di risposte da giorni, così come, ugualmente, si stia giungendo alla definizione del sito su cui sorgerà l’eventuale nuovo Ospedale provinciale. Se un giornalista nota che si tratta di un percorso non ordinario il sindaco di Pesaro taglia corto affermando che “non lo è ma è quello più efficace” e aggiunge che le Fondazioni non faranno un passo indietro e “saranno loro a decidere che area acquisire”.
Dal canto suo il sindaco di Fano dichiara che le trattative in atto avrebbero il merito “di ovviare a tutte le lungaggini che la burocrazia di un provvedimento istituzionale comporterebbe” aggiungendo che “il processo avviato è ormai irreversibile.
Il Comune di Fano, il Comune di Pesaro, la Provincia di Pesaro e Urbino e la Regione Marche hanno raggiunto l’accordo sul luogo dove realizzare la nuova struttura e ormai non si torna più indietro.” Entrambi sembrerebbero quasi convinti che la Pubblica amministrazione, che pure dovrebbero guidare, non sia in grado di affrontare una questione tanto complessa al punto da “delegare soggetti privati” a prendere decisioni in materia di sanità ed edilizia pubblica.
A parte l’effetto desolante di queste dichiarazioni che mostrano quale sia la reale adeguatezza dell’attuale classe dirigente e politica nei confronti dei problemi che è chiamata a risolvere, se può essere plausibile che un privato acquisti un’area per donarla alla Regione, non è di certo ammissibile che un privato decida dove sorgerà un Ospedale pubblico, così come non è accettabile che lo decida una Pubblica amministrazione senza averne prima spiegato i motivi ai cittadini e averne pazientemente ascoltato le perplessità.
Il fatto che i vertici politici si siano accordati sulla scelta dell’area è condizione necessaria ma non certo sufficiente per giustificare una decisione tanto importante, essendo solo il primo passo di un percorso di verifica e consultazione della cittadinanza, delle associazioni e delle espressioni della società civile che hanno pieno diritto di vigilare e di ottenere risposte ai propri interrogativi.
Di fatto, a parte i soliti slogan (non possiamo perdere questa occasione unica oppure quello che conta è la salute dei cittadini) non abbiamo alcuno studio di fattibilità in grado di dimostrare che la ristrutturazione degli Ospedali esistenti è meno conveniente della costruzione di un Ospedale nuovo, così come nulla dimostra che la zona di Fosso Sejore sia la migliore su cui costruirlo, e che sia più “Fanese” lì piuttosto che a Muraglia, a neanche 1 km di distanza. Davvero i conti non tornano.
La politica dovrebbe fare un passo indietro ed essere, tanto più di questi tempi, un po’ più disponibile ai processi democratici cominciando col dare le risposte che i cittadini stanno aspettando.

Carlo De Marchi
presidente di Bene Comune


Commenti

Una risposta a “Abbiamo fatto domande ma non sono arrivate risposte”

  1. a proposito di domande a cui non sono arrivate risposte: quando verranno assunti i vincitori dei concorsi del comune di fano, espletati nel 2010? perchè il comune bandisce altri concorsi se neanche assume i vincitori di quelli già fatti??

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