Per rispondere alla lista Fano Futura, rispetto all’appello a non presentarci autonomamente alle prossime elezioni amministrative, occorre fare due considerazioni: una di carattere generale sulla bontà del bipolarismo, o del bipartitismo, e l’altra di carattere specifico riferita alla situazione politica fanese.
Riguardo alla prima considerazione, c’è da dire che in una tradizione storica e culturale come quella italiana, la logica del bipolarismo è oggettivamente una forzatura, e lo è ancor di più il bipartitismo. Penso che sia chiaramente sotto gli occhi di tutti come il bipolarismo voluto da tanti italiani fino a pochi anni fa, oggi mostri la corda. Questo accade perché costringe a creare raggruppamenti troppo eterogenei, con evidenti contraddizioni sugli obiettivi politici che ogni coalizione pone come progetto di governo, e perché obbliga ad una alternativa netta tra due ipotesi politiche, creando barriere insormontabili tra le due coalizioni. Quest’ultimo fatto provoca polemiche sgraziate, prese di posizione contro le proposte dell’avversario, a prescindere dal fatto che le stesse siano valide o meno, fino quasi alla demonizzazione irragionevole dell’operato della coalizione opposta. Nella polemica continua si allontanano i cittadini dalla politica e si crea sfiducia nelle Istituzioni. Ciò può essere il principio di una “involuzione” della democrazia, in quanto si consegna l’attività politica sempre di più ad una “oligarchia” di persone che fanno politica per mestiere e, presupponendo di essere rappresentanti di tutti i cittadini in quanto eletti da loro, non sono interessati a promuovere alcuna forma di partecipazione e di coinvolgimento dei loro elettori alle scelte strategiche per il governo di una città, di una regione, di una nazione. In Italia, per la nostra storia e per la nostra tradizione esiste una grande pluralità di aree culturali e ancor di più esistono svariati progetti politici di governo con sostanziali differenze fra di loro. Obbligarli a coesistere in una coalizione, è andare contro natura. Il bipolarismo, è vero, ha creato stabilità. Ma la stabilità senza proposta progettuale e senza capacità di governare ed indirizzare i bisogni della gente alla ricerca di un bene comune condiviso, non è di per sé un valore. Anzi, la stabilità senza capacità ed autorevolezza politica, può essere anche l’anticamera di una “dittatura” .
Per una lista civica, poi, è nella sua stessa natura “lottare” contro il bipartitismo, sarebbe illogico il contrario. Se può essere vero che oggi il “sistema bipartito si afferma dovunque” come afferma Fano Futura, è vero anche che una cosa risulta consolidata fino a quando non viene messa in discussione. Inoltre nessun voto è mai un voto disperso, se esso viene utilizzato per affermare una idea: questo è il principio base della democrazia.
Riguardo invece alla seconda considerazione, c’è da dire che nel contesto politico fanese, il tentativo di fare percorsi comuni tra le forze di opposizione, al fine di contrastare la rielezione di una coalizione sul cui operato diamo un giudizio negativo, non ci ha soddisfatto. Le modalità di individuazione della futura classe dirigente, che per noi erano un punto fondamentale per una alleanza, si sono concretizzate alla vecchia maniera: con l’imposizione di un candidato, Federico Valentini, da parte della segreteria provinciale del PD. Noi fin dall’inizio avevamo detto che non avremmo accettato tale condizione, e dato che i potenziali alleati sapevano che per noi la coerenza è ancora un valore, sono loro stessi che hanno deciso di non avvalersi del nostro apporto. Inoltre noi riteniamo che anche le coalizioni andrebbero costituite con modalità più lineari e serie, e non “recuperando” tutti, oltre ogni logica politica. Pertanto senza un netto cambiamento di rotta rispetto alle solite vecchie logiche della politica partitica, non ci possono essere le premesse per un nostro ripensamento.
Un’ultima considerazione, tra il serio e il faceto, è quella relativa proprio alla individuazione dell’interlocutore che si cela dietro il nome di Fano Futura. Io sono abituato a colloquiare con altri soggetti (anche politici) pensando però a delle persone fisiche, e quindi alla cultura, alla sensibilità, al retroterra ideologico delle persone che rappresentano un partito o un movimento politico. Faccio quindi fatica a colloquiare con una “sigla”, che è tornata fuori di recente, dopo che per diverso tempo non era più scesa nell’agone politico dopo la prova delle ultime elezioni amministrative (peraltro con scarsi risultati).
Non vorremmo, infine, che fosse confuso il nostro spirito di servizio, nei confronti della politica, esclusivamente con una “azione di apostolato” così come lo definisce Fano Futura (non so se in una accezione negativa o positiva!). Ma è nostra intenzione misurarci in una azione di governo della città (avendone le capacità e le competenze, anche più di altri) se i cittadini ci voteranno.
Comunque, la presenza di un’altra lista civica costituirà una ricchezza ed una opportunità di dialogo in più, specialmente se essa si rifarà ai veri valori del “civismo”, in una logica di autonomia ed indipendenza rispetto ai partiti, e con gli interessi particolarmente focalizzati sulla città di Fano.
Gabriele Darpetti
Lista Bene Comune
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