Non vi è dubbio che nell’interesse dei suoi abitanti, riaprire il dibattito sulla possibile riunificazione di Marotta, sia estremamente importante. Ciò andrebbe fatto cercando di individuare innanzitutto qual è il bene comune dei cittadini, eliminando così ogni possibile interesse di parte, sia di natura politica, sia di natura economica.
Innanzitutto c’è da stupirsi per la sottovalutazione di un problema che aveva quasi dell’incredibile: una cittadina di circa 10.000 abitanti (numero ragguardevole per le Marche) divisa sotto due diverse Amministrazioni. Non a caso è stata definita la “Berlino dell’Adriatico” con un muro invisibile ma pur sempre presente nel territorio, che crea disagio ai cittadini ivi residenti.
Occorre ripartire però da un ascolto reale della gente, perché non sempre oggi la politica è rappresentativa dei sentimenti delle persone amministrate, e trova quindi soluzioni che perseguono davvero il bene comune.
Si devono ovviamente perseguire anche obiettivi possibili, senza però mancare di coraggio nell’ipotizzare traguardi ambiziosi di medio periodo, cercando nel frattempo – da parte dei Comuni di Fano e Mondolfo – di fare quanto è necessario subito per risolvere i problemi attuali.
Dopo queste premesse, le azioni che secondo Bene Comune sarebbe opportuno intraprendere sono:
1) promuovere un referendum – dei soli abitanti di Marotta – per verificare la volontà di creare un Comune autonomo. Il precedente del neo-Comune di Fiumicino (citato nel dibattito) può essere di buon auspicio. Solo in subordine alla non praticabilità di questa ipotesi, si potrà percorrere la strada della riunificazione di Marotta sotto il Comune di Mondolfo;
2) effettuare uno studio, con la raccolta di pareri dei cittadini, su dove sia opportuno mettere i confini del nuovo Comune, e, per ciò che riguarda Fano, accertare la disponibilità dei residenti di Ponte Sasso a rimanere nel Comune di Fano;
3) attuare, nel frattempo, un coordinamento fra i due Comuni interessati per eliminare situazioni paradossali riguardanti la viabilità nel lungomare, concordare una cartellonistica congiunta, promuovere insieme a livello turistico la spiaggia ed il nome di Marotta;
4) individuare fin da subito, a carico dei due Comuni di Fano e Mondolfo, il modo per mettere in sicurezza la Statale Adriatica che attraversa Marotta. Ciò è una vera emergenza: infatti la statale adriatica che attraversa Marotta è a tutti gli effetti una delle vie principali attraversata dai bambini per andare a scuola, usata dalle persone per andare a fare la spesa, dai pendolari per prendere gli autobus per le città vicine, ecc. E’ pertanto un tratto pericolosissimo specie di sera, dove già tante famiglie purtroppo hanno perso i loro cari, e dove occorre trovare subito soluzioni concrete e condivise.
5) trovare, da parte almeno del Comune di Fano, le risposte ai bisogni delle persone che vivono in quel territorio, ed in particolare:
– realizzare nel più breve tempo possibile scuole ed asili per dare risposte al diritto all’istruzione,
– attuare concrete politiche sociali rivolte a migliorare l’accoglienza di immigrati, sia italiani che stranieri, ed a prevenire il disagio giovanile,
– garantire una maggiore sicurezza, vigilando più attentamente sull’uso che viene fatto degli appartamenti estivi durante il periodo invernale, o comunque quando rimangono inutilizzati,
6) realizzare una opportuna riflessione da parte dei Comuni di Fano e Mondolfo su ciò che prevedono i due PRG, affinché si possa attuare una programmazione degli interventi che non crei disagi organizzativi o carichi eccessivi di abitazioni senza le necessarie dotazioni di aree verdi, parcheggi, servizi, spazi comuni, ecc.
Chiediamo a tutti di alimentare il dibattito su Marotta unita tramite questo sito.
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