Eluana

Pubblichiamo una lettera di Francesco Amaduzzi e la dichiarazione di Giovanni Paolo Ramonda durante la conferenza stampa svoltasi a Udine davanti alla Clinica La quiete.

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Una Sirena spenta per Eluana

di Francesco Amaduzzi

La vita di tutti noi è  scandita da suoni che contengono messaggi estremamente importanti, se ascoltati.
E’ come se, automaticamente  proponessero dei significati; la natura,le persone gli oggetti danno voce  a suoni a cui va posta particolare attenzione.
Tanti anni fa, rimasi colpito, nel centro di Roma in un traffico che  riempiva anche i marciapiedi da una ambulanza che faceva emergere il suo grido e riusciva a superare ogni ostacolo; è un suono che collego alla prepotenza della vita che emerge nonostante  sia destinata a passare attraverso‘’la polvere’’ con  un apparente sconfitta definitiva.
Da allora ho  sempre pensato alla medicina  come una compagna di viaggio e il medico quella figura che di fianco  a chi guida l’ambulanza viaggia verso un ’ospedale segno  di un senso  della sofferenza che merità pietà, ascolto, dedizione e stupore.
Il guidatore e il medico non sono in contrasto e la sirena è l’espressione di questa alleanza.
La direzione è la vita sempre e comunque, specie nel dubbio.
Ho trasportato tante persone in ambulanza; momenti drammatici, ma carichi di emozione positiva. Per una volta, dopo un incidente stradale non grave,raccolto sul ciglio di una strada  ho pure sperimentato   il rumore della sirena che proteggeva me, in quel momento; pur  esagerato per le mie condizioni non gravi, mi ha fatto capire che l’umanità   si ritrova   tale nel rispetto e nella promozione e tutela della vita umana.
Ma da oggi non è piu’ cosi’.
Da Lecco, esce una ambulanza muta, silenziosa che non lascia piu’ nemmeno riconoscere  il dolore incapace di gridare. Non lascia udire il dolore non pubblicizzato  di chi  questi 17 anni ha accudito Eluana in  silenzio, senza chiedere nulla in cambio perché comunque in quel corpo martoriato e apparentemente inespressivo c’è un mistero inviolabile.
Come non vederlo?
Ma c’è di piu’ in questa storia  ‘’simbolica’’; c’è la incredibile libertà dell’uomo a cui Dio lascia questa responsabilità tremenda; piu’ penso alla storia di Eluana  e piu’ mi viene il desiderio di guardare in alto per comprenderla; i fatti che stanno accadendo questi giorni non riguardano semplicemente  la politica  né i partiti del pro o contro il testamento biologico.
Non mi scandalizza la libertà di pensiero ma molto di piu’ la lotta ad accapparsi il titoli di ‘’cattolico’’  dietro il quale celare la negazione del Dio della vita che non puo’ concedere   di violare il diritto alla vita.
La vita non è una opinione, è un fatto e  non ci appartiene. Nasciamo senza  chiederlo,  mangiamo perché  qualcuno  ce lo da,  respiriamo perché  ci è data l’aria  , lavoriamo, spesso neppure scegliendo il lavoro, ci ammaliamo nonostante le migliori pratiche preventive e cosi’ via.
Davvero troviamo la realizzazione nel toglierci o togliere la vita? Non è forse meglio chiederci chi ce la data e per quale motivo?
Chiudere gli occhi al mistero è il peggior atto di negazione della ragione che, come diceva Einstein ( che di intelligenza se ne intendeva)  all’infinito che ci circonda appartiene’’una intelligenza a cui mi piacerebbe poter accedere anche solo  per una entità infinitesiumale’’ .
Oggi, di fronte a questo fatto storico si consuma   il gesto estremo della libertà, una guerra di indipendenza da Dio sembra essere vinta.
Accanto al dolore e allo stupore in mezzo a tanto silenzio e indifferenza  ci rimane  non già la pretesa di convincere qualcuno ma il dovere di annunciare il vangelo della vita. Non mi sono mai illuso  che i miei ragionamenti  servano a convincere qualcuno ma non esiste altro modo oggi che annunciare  la presenza di un Dio che volge a fin di bene la nostra libertà.A Dio il resto.
Non rassegnamoci. Non resti appiattito il nostro stupore  dietro alla  falsa idea di rispetto che vede uccidere e tace. Questo è cio’ che sta accadendo.La chiesa, oggi è l’unica voce di Eluana  e per questo di una umanità priva di prospettive e per questo pronta a riaprire  nelle forme piu’ ‘’soft’’ i nuovi campi di concentramento.

Francesco Amaduzzi

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Dichiarazione di Giovanni Paolo Ramonda durante la conferenza stampa svoltasi a Udine davanti alla Clinica La quiete.

04/02/2009 – La Comunità Papa Giovanni XXIII proclama da oggi digiuno ad oltranza insieme alla preghiera continua, perchè il buon Dio metta un po’ di sapienza a chi può ancora intervenire e deve decidere per fermare questa condanna a morte.

I diritti umani sono universali, inviolabili e inalienabili. Nessuno può legittimamente privare un suo simile della vita chiunque egli sia, perché ciò significherebbe fare violenza alla sua natura. Il primo diritto è il diritto alla vita, dal concepimento fino al suo esito naturale, quindi scelta dimostra l’illeceità di ogni forma di aborto procurato e di eutanasia.

S i ritorna alla cultura di Sparta, dove solo le persone dotate di aspetto fisico denotante forza e salute vivevano,  gli altri venivano fatti fuori.
Vogliamo essere voce di chi non ha voce,  perché eluana fino all’altro ieri al mattino apriva gli occhi,  faceva fisioterapia, e  usciva  per la passeggiata nel giardino. Siamo alla selezione tra chi è efficiente e produttivo e chi non lo è.
Perché non succeda anche a noi, LASCIATECI VIVERE è il grido di tante famiglie e di tanti ragazzi e ragazze in queste condizioni.
Molti medici competenti in materia dicono che toglierle il cibo significa ucciderla. I magistrati che hanno decretato la sentenza non hanno tenuto conto delle decisioni del comitato nazionale di bioetica che si era espresso contro la possibilità di staccare il sondino che la nutre. La morte sarà consumata atrocemente.
Per la prima volta nella storia della repubblica viene fatta morire per sentenza dello stato una persona non in stato terminale, che respira da sola che deglutisce, e che potrebbe essere nutrita anche senza il sondino.
I magistrati e il padre la lasciano morire di fame e di sete.
PER QUESTO CHIEDIAMO CHE AL SIG. BEPPINO ENGLARO VENGA REVOCATA LA TUTELA ATTRAVERSO LA SOSPENSIONE IMMEDIATA  NELL’INTERESSE DI ELUANA.
Siamo alla mostruosità di un amore che uccide, che ha diritto di non tenerla presso di sé , come già sta facendo da 12 anni, perché nessuno  ha diritto di ucciderla.
La clinica “ La  Quiete”  è finalizzata all’accoglimento di persone e pazienti  per il recupero funzionale e la promozione sociale dell’assistito, faremo tutte le azioni legali possibili perché svolga funzioni sanitarie per la vita e non per la morte.
Non possiamo tacere di fronte alla grave ingiustizia fatta ad Eluana là dove non c’è uno scritto che attesta la sua scelta di volere morire?
Ci stupisce il silenzio di uomini come il Presidente della Repubblica e del Presidente del Consiglio  che tacciono il fatto che la “ Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo,  “ . Una società che  si prende cura dei più deboli ha un’alta statura morale, una società che usa i beni e le strutture dello stato per fare morire è necrofila. Già Martin Luter King diceva che temeva il silenzio e l’indifferenza degli onesti . Chiediamo allo Stato che finanzi scelte di vita e non di morte, che sostenga le migliaia di famiglie che tengono presso di sé i loro figli gravemente disabili.

Non ci ha  sorpreso constatare la convergenza d’opinione tra i leader dei due  maggiori schieramenti politici, vittime della sindrome di pilato forse per timore delle prossime elezioni  evidenziando che i voti valgono più dei valori e delle persone.
Il considerare  Eluana  come un  vegetale o già morta 17 anni fa lo può dire soltanto chi non ha vissuto con lei  , per le suore e i medici invece che da tanti anni la curavano Eluana è viva.
Si trasgredisce l’art 13 della costituzione che recita “ è punita ogni violenza fisica “,  togliendo  l’alimentazione e l’idratazione,
Molti parlamentari che invocano il silenzio forse non conoscono” che tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione” art 21 costituzione
D’altro canto loro gridano quando vogliono difendere il diritto a drogarsi per i giovani, o per la giusta moratoria contro la pena di morte, o per salvare gli animali.
Siamo in uno stato che non ricorda che” non è ammessa la pena di morte” art 27 cost.
CHIEDIAMO LA SOSPENSIONE IMMEDIATA DELLA TUTELA PERCHE’ LA SCELTA DEL SIG ENGLARO
va contro l’art 32 che recita ” la repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”
Mentre uesta scelta apre strade di morte per il diritto al suicidio, alla autodistruzione tramite l’uso di sostanze stupefacenti, il diritto a decidere per la vita di altri.
Anche al più efferato criminale si riconosce il diritto a non essere privato della vita, per questo  noi diciamo
NESSUNO TOCCHI ELUANA.
Bisogna dire con chiarezza  come ha detto Benedetto XVI “che l’eutanasia è una falsa soluzione al dramma della sofferenza, una soluzione non degna dell’uomo. La vera risposta non può essere infatti dare la morte, per quanto dolce , ma testimoniare l’amore che aiuta ad affrontare il dolore e l’agonia in modo umano.”
LA COMUNITA’ PAPA GIOVANNI PROCLAMA  DA OGGI UN DIGIUNO AD OLTRANZA INSIEME ALLA PREGHIERA CONTINUA PERCHE’ IL BUON DIO METTA UN PO DI SAPIENZA  A CHI PUO’ ANCORA INTERVENIRE E DEVE DECIDERE PER FERMARE QUESTA CONDANNA A MORTE.
Continueremo con un presidio di famiglie con figli disabili in modo nonviolento la nostra vicinanza ad Eluana e lotteremo con tutte le forme legittime che la legge prevede a partire dalla denuncia all’ordine dei medici di questi professionisti che CONTRADDICONO LA PROPRIA VOCAZIONE E IL LORO CODICE DEONTOLOGICO.

Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII
Il Responsabile Generale
Giovanni Paolo Ramonda


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