La Fondazione ANZIANI SERENI è da ripensare

Leggiamo della necessità di una modifica statutaria per la Fondazione Anziani Sereni, in seguito alla mancata partecipazione di privati, con la conseguente rielezione del Consiglio di Amministrazione.

Bene Comune aveva segnalato fin dal dicembre 2004 la necessità di formulare lo Statuto della Fondazione in maniera diversa, ma tali proposte non vennero accolte dall’Assessore Uguccioni.

In particolare dicevamo fin da allora: “La partecipazione deve essere favorita al massimo. E’ opportuno prevedere un azionariato diffuso tra la cittadinanza, che così avrebbe pieno titolo a partecipare all’attività della Fondazione. Inoltre anche gli anziani, che sono gli utenti dell’iniziativa, hanno diritto di dire il loro parere sugli interventi da attivare. Al riguardo è da prevedere una Consulta degli anziani che esprima anche propri rappresentanti nel Consiglio d’Amministrazione e possa così verificare l’effettivo diritto di accesso ai servizi della Fondazione.

 

Inoltre se la Fondazione si deve inserire organicamente nelle risorse della Città destinate allo sviluppo delle politiche sociali, in una logica non solo di intervento assistenzialista, ma di promozione del benessere e della salute collettiva, segnalavamo la necessità che lo Statuto tenesse conto anche di altri aspetti:

FINALITA’ E AMMINISTRATORI. Va meglio evidenziata la finalità pubblica dell’iniziativa inserendo nello Statuto della Fondazione un collegamento con gli atti di indirizzo sulle politiche sociali stabiliti dal Consiglio Comunale. Andrebbe rivista la modalità della nomina del consigliere espressione del collegio dei partecipanti, eliminando la rosa dei candidati per consentire ai partecipanti la libera determinazione.
MODALITA’ OPERATIVE. La formulazione statutaria è generica per cui non sono chiare le modalità realizzative (se la società gestisce o meno l’attività operativa). Questo aspetto andrebbe chiarito inequivocabilmente nello statuto e di conseguenza previsto un meccanismo di controllo dell’attività esternalizzata.. L’esternalizzazione dovrebbe prevedere una preventiva valutazione dell’adeguatezza e competenza del gestore, un’ indicazione dei livelli di servizio, il controllo sullo svolgimento dell’attività e, annualmente, una valutazione della rispondenza dell’attività alle finalità assegnate da parte del consiglio di amministrazione.
TRASPARENZA. La trasparenza diventa uno strumento di fiducia quando si conosce le delibera approvate. Può diventare un modo di controllo da parte della popolazione nonché di stimolo per gli apporti economici esterni. Andrebbero previste quindi forme di diffusione delle delibere consiliari ed assembleari, utilizzando modalità formali  (albo pretorio, affissione in sede della Fondazione) e sostanziali (uso degli organi di stampa, comunicazione via internet, riunioni di circoli di anziani e associazioni interessate ai problemi trattati).”

 

Ma a distanza di due anni dalla sua costituzione, oggi più che di aggiustamenti statutari, è forse opportuno fare un bilancio serio e partecipato dell’utilità della Fondazione Anziani Sereni. Occorre capire se la sua mission è ancora valida e  gli strumenti utilizzati hanno avuto l’efficacia ipotizzata, o invece sia opportuno ripensarla globalmente, condividendone il progetto in una consultazione del terzo settore in cui vi partecipano a pieno titolo tutte le associazioni di volontariato, le cooperative sociali e le associazioni di promozione sociale.


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