Il Sindaco Aguzzi ha prospettato la necessità di aumentare alcune imposte (Ici e Irpef) e di tagliare determinate spese per far quadrare il bilancio preventivo 2007 del Comune di Fano.
Ovviamente sindacati, categorie, cittadini si sono lamentati sia per l’aumento dei costi per le famiglie e per le imprese (con il rischio che si contraggano i consumi) sia per i tagli ad alcuni settori ritenuti importanti per l’economia fanese, come il turismo.
Il Sindaco ha giustificato la manovra affermando che tutto ciò è necessario per non tagliare i servizi sociali e per garantire certi investimenti per la città. Egli sostiene che il bilancio è un fatto matematico: di fronte a minori entrate da terzi occorre ridurre le spese ed aumentare le entrate proprie, senza essere sfiorato dal dubbio che esso sia anche il frutto di scelte, strategie e priorità che un governo di un territorio adotta
Certo che, se fosse davvero solo un fatto matematico, basterebbe affidare il tutto ad un buon ragioniere che poi riferisce al Consiglio Comunale.
Io in questi giorni non mi voglio unire al facile coro delle critiche contro l’aumento delle tasse (e chi potrebbe essere a favore?), perché non avendo tutti gli elementi necessari, non so se effettivamente le voci di spesa o di entrata che il Sindaco ha proclamato, siano le scelte migliori possibili.
Non posso indovinare quali correlazioni esistano tra le poste di bilancio, o quale sia l’incidenza percentuale per ogni voce di costo sul totale generale, o se potrebbero esserci spese generali maggiormente comprimibili. Ne’ conosco i criteri con cui sono calcolate le proiezioni delle entrate per tutto il 2007, o quali siano e che incidenza abbiano gli investimenti. E, a proposito, ce ne sono alcuni, come la ristrutturazione di impianti termici nelle scuole, o gli accorpamenti di uffici decentrati, ecc. che potrebbero incidere in futuro sulla contrazione dei costi?
Senza un quadro esauriente, dettagliato, in cui il Sindaco spieghi le sue scelte e le sue priorità, è impossibile dare un giudizio. Sarebbe necessario un atto di maggiore trasparenza su uno dei documenti più importanti e che rappresenta in valore assoluto anche un fatto rilevante: il suo ammontare mi pare che sia vicino ai 65 milioni di euro.
Anziché fare finte consultazioni, dal momento che senza dare la possibilità di entrare nel merito dei singoli dati non ci può essere vera concertazione né con le organizzazioni di categoria, né con i sindacati e le associazioni dei consumatori, il Sindaco dovrebbe avviare un percorso di partecipazione reale con tutti i soggetti della società civile, economica e sociale. Ci sono esperienze in Italia (ed anche nella nostra Regione) di “bilanci partecipati” che hanno prodotto ottimi risultati. Sarebbe bello riuscirci anche a Fano.
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