Il candidato a Sindaco Massimo Seri non ha dubbi: “Sull’Ospedale sto con Aguzzi”: ma con quale Aguzzi vuole stare? Forse con quello che nel programma elettorale del maggio 2009 scriveva di voler “potenziare l’Ospedale S. Croce di Fano” e non voleva dunque l’ospedale unico. Oppure con quello che nel marzo 2010, dopo un incontro con il Sindaco di Pesaro, dichiarava che “Per il nuovo ospedale occorrono 30 ettari di terreno che potrebbero essere individuati nell’area di Carignano, al confine tra Fano e Pesaro”. Oppure con quello che, come risulta dal verbale del consiglio comunale del 6/10/2010, affermava che “Quando io dico “zona di Carignano” non ho né identificato l’area, né ho mai neanche detto che deve essere per forza nel Comune di Fano, quindi non faccio un discorso campanilistico di fanese, dico solo che con il nuovo casello Fano Nord noi creiamo le condizioni, perché in quelle zone (parlo al plurale perché parlo di zone, può essere il Comune di Fano, il Comune di Pesaro, il Comune di Mombaroccio) ci sono aree che potrebbero essere adatte alla realizzazione e ubicazione di un’ipotetica struttura. Questo perché la zona non è all’interno della città, perché la zona è baricentrica per il raggiungimento un po’ da parte di tutta la Provincia. … non può essere a Muraglia perché non c’è il posto. Poi vorrei capire come ci arriviamo a Muraglia, perché la vera intenzione di qualcuno è di farlo a Muraglia. Come ci si arriva a Muraglia? Con l’elicottero. Allora, o tutti ci dotiamo di un elicottero per raggiungere il nuovo ospedale, oppure moriamo per strada”. Oppure vuole stare con quell’Aguzzi che campeggiava su tutte le locandine dei giornali con la perentoria affermazione “SI all’Ospedale unico, ma solo se è a Fano”. Oppure vuole stare con quello che due mesi dopo, a ottobre del 2011, firma con diversi Sindaci della zona un documento che chiede “l’ospedale unico nella piana di Mombaroccio”. Oppure preferisce l’Aguzzi che il 3 aprile 2012 dichiara sui giornali di essersi “limitato a prendere atto della decisione di Provincia e Regione” di voler realizzare l’Ospedale unico a Fosso Sejore, salvo poi dichiarare pochi giorni dopo sui giornali di aver “optato per Fosso Sejore perché altrimenti tutte le risorse sarebbero andate a Pesaro”. Ma forse concorda con Aguzzi quando nel consiglio comunale del 21/12/2011 affermò che “se noi prendiamo Fosso Sejore passando per Roncosambaccio, ovviamente rafforzando quella viabilità e non con l’esatta e specifica viabilità di oggi, senza fare nuove strade … ma aggiustando le strade di Roncosambaccio, quindi ampliandola, eliminando delle difficoltà viarie e quanto altro, dal casello di Fano Nord sono 2 chilometri”, con ciò non solo smentendosi rispetto a quando disse che per arrivare a Muraglia ci voleva l’elicottero (mentre da Fosso Sejore a Muraglia la strada c’è già e presto ci sarà vicino anche il nuovo casello autostradale di Pesaro Sud) ma anche sbagliando completamente i calcoli perché dal futuro casello di Fano Nord a Fosso Sejore ci sono 7 chilometri, non 2. Ma ora che Aguzzi dichiara che l’ospedale unico “se non è a Fosso Sejore non deve essere a Muraglia altrimenti noi lo vogliamo a Chiaruccia”, Seri con quale Aguzzi vuole stare? Ce lo dica, così almeno sapremo la prima cosa che Seri pensa su Fano.
Seri sull’ospedale sta con Aguzzi… ma con quale Aguzzi?
Commenti
3 risposte a “Seri sull’ospedale sta con Aguzzi… ma con quale Aguzzi?”
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Premetto che parlo da perfetto ignorante. la domanda sorge spontanea ad un certo punto: come mai ci sono 150 milioni di euro per creare una nuova struttura ma non ci sono per potenziare ciò che già esiste? sono io che voglio pensar male, oppure dietro c’è solo malaffare e marchette?
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Si facesse almeno quella, è proprio quella che viene a mancare, l’assurdo è che si chiudono i servizi di radiologia, TAC, risonanze per cui bisogna andare a Pesaro. Oggi gli ospedali suppliscono ad una carenza di medicina territoriale ormai cronica nella nostra zona dopo anni ed anni di mancata programmazione
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basta con gli ospedali la salute si salvaguarda investendo le risorse sul territorio.
per l’ospedale si può andare anche fuori regione se ci sono eccellenze che possono rispondere meglio al bisogno.
ma la popolazione anziana che conta oltre il 60% degli accessi alle cure ospedaliere
la si sostiene con una seria politica di prevenzione e con una sanità territoriale efficiente.
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