Luciano Benini

Gli incontri sono il sale della vita. Nella mia vita ho avuto la fortuna di fare tanti incontri importanti con persone che mi hanno arricchito spiritualmente e stimolato all’impegno. L’incontro con Barbara, mia moglie da più di 30 anni, è stato decisivo per la mia vita familiare, arricchita dal dono di 4 figli. Con lei ho consolidato l’impegno nel volontariato sociale, già iniziato da ragazzo quando restai folgorato dall’incontro con Roul Follerau, l’apostolo dei lebbrosi. L’incontro negli anni ’70 con gli obiettori di coscienza, incarcerati per la loro scelta nonviolenta, mi ha portato a conoscere il MIR, Movimento Internazionale della Riconciliazione (il movimento di Martin Luther King, Albert Schweitzer, Perez Esquivel, Rigoberta Menchù e altri 4 premi Nobel per la pace), di cui sono stato per tanti nella segreteria nazionale e poi Presidente Nazionale. Sempre in quegli anni ho partecipato alle primissime lotte antinucleari e ho coordinato le iniziative nonviolente contro i missili atomici a Comiso. L’incontro con l’Abbè Pierre mi ha portato, sul finire degli anni ’70, a dar vita al gruppo locale di Emmaus a Padova, dove oggi vi è una comunità fra le più grandi d’Italia. Trasferitomi per lavoro a Trieste, l’incontro con tanti preti di “Beati i costruttori di pace” mi ha portato a fondare, e poi divenire presidente, della Commissione Giustizia e Pace della Diocesi di Trieste. L’incontro con Francuccio Gesualdi, allievo di Don Milani, mi ha aperto gli orizzonti sui temi dell’economia di giustizia e del Commercio equo e solidale, di cui sono stato promotore, a metà degli anni ’80, prima nel Friuli Venezia Giulia e poi a Fano, quando sono tornato nel 1990. A Fano, la mia città natale, sono stato, dal 1995 al 1999, assessore alle politiche sociali e giovanili: di quegli anni ho un ricordo la tanta fatica ma anche le soddisfazioni, come il censimento e l’avvio dell’abbattimento delle barriere architettoniche e la promozione di “Fanote”, manifestazione musicale ancor oggi molto amata dai giovani fanesi. La Caritas diocesana mi ha poi chiesto di progettare e dirigere la “Scuola di pace”, iniziativa che da 6 anni coinvolge tante persone nell’educazione alla nonviolenza, alla giustizia, alla salvaguardia del creato e ai diritti umani. Lavoro all’ARPAM (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale delle Marche) dove sono Responsabile del Servizio Radiazioni/Rumore.